Aristotele definisce la scienza politica come una scienza pratica, diversa sia dalle scienze teoretiche, che mirano al solo conoscere, sia da quelle poietiche, che mirano alla produzione tecnica. In che cosa consista il carattere pratico di questa scienza resta tuttavia ancora poco chiaro, benché molti commentatori si siano espressi al riguardo. In particolare, non è stato compreso a sufficienza quale sia lo statuto singolare delle sue procedure epistemiche e quali effetti essa possa avere sulla prassi. Il volume risponde a queste domande evidenziando la natura eminentemente costituzionale della scienza politica aristotelica. Se è la felicità a rappresentarne il principio epistemico fondamentale, in quanto è ciò che conferisce significato all’agire, tale scienza non è tuttavia in grado di realizzarla direttamente ma è orientata piuttosto a lavorare sull’organizzazione politica, cioè sulla costituzione e sulle sue strutture deliberative: solo in questo quadro, infatti, il modo di vita preferibile per una società potrà essere assunto come problema politico e, pertanto, problematizzato secondo una razionalità pratica. Ricostruire il funzionamento di questa scienza può quindi offrire elementi utili anche al dibattito contemporaneo sul metodo delle scienze sociali e, specialmente, degli studi politologici.

La scienza politica in Aristotele. Funzione, oggetto, metodo

Lorenzo Rustighi
2024

Abstract

Aristotele definisce la scienza politica come una scienza pratica, diversa sia dalle scienze teoretiche, che mirano al solo conoscere, sia da quelle poietiche, che mirano alla produzione tecnica. In che cosa consista il carattere pratico di questa scienza resta tuttavia ancora poco chiaro, benché molti commentatori si siano espressi al riguardo. In particolare, non è stato compreso a sufficienza quale sia lo statuto singolare delle sue procedure epistemiche e quali effetti essa possa avere sulla prassi. Il volume risponde a queste domande evidenziando la natura eminentemente costituzionale della scienza politica aristotelica. Se è la felicità a rappresentarne il principio epistemico fondamentale, in quanto è ciò che conferisce significato all’agire, tale scienza non è tuttavia in grado di realizzarla direttamente ma è orientata piuttosto a lavorare sull’organizzazione politica, cioè sulla costituzione e sulle sue strutture deliberative: solo in questo quadro, infatti, il modo di vita preferibile per una società potrà essere assunto come problema politico e, pertanto, problematizzato secondo una razionalità pratica. Ricostruire il funzionamento di questa scienza può quindi offrire elementi utili anche al dibattito contemporaneo sul metodo delle scienze sociali e, specialmente, degli studi politologici.
2024
978-88-290-2751-4
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