Le forme delle notazioni musicali neumatiche e i repertori vocali sacri propri della civiltà bizantina trovano specimina di particolare interesse scientifico nelle testimonianze manoscritte custodite alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano. Lezionari per la cantillazione delle Scritture o libri di canto, frammentari o completi, oltre a scritture palinseste, essi permettono di approfondire l’evoluzione della Psaltike (arte musicale sacra) bizantina nei vari territori in cui essa si sviluppò, dall’Italia Meridionale al Mediterraneo orientale, passando per l’Albania, la Grecia continentale e insulare e la stessa capitale dell’impero. Il volume, che muove dagli studi prodromici offerti negli anni ’50 da padre Lorenzo Tardo, offre ventinove schede descrittive di altrettanti testimoni, databili tra il X e il XVI secolo. Caratteristica saliente di questa silloge è la sua relativa antichità, dato che tutto il repertorio descritto appartiene alle acquisizioni volute dal cardinale Federico Borromeo (1564-1631) per la Biblioteca, che aprì le sue porte al pubblico l’8 dicembre 1609. Le tipologie notazionali individuate comprendono la notazione ecfonetica propria dei Lezionari, quella melodica paleobizantina nella sua forma detta ‘Coislin’, la notazione mediobizantina, oltre a un esempio della ‘protonotazione’ denominata ‘Theta’.
Ricerche sui manoscritti musicali bizantini della Veneranda Biblioteca Ambrosiana. Catalogo descrittivo.
Silvia Tessari
2023
Abstract
Le forme delle notazioni musicali neumatiche e i repertori vocali sacri propri della civiltà bizantina trovano specimina di particolare interesse scientifico nelle testimonianze manoscritte custodite alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano. Lezionari per la cantillazione delle Scritture o libri di canto, frammentari o completi, oltre a scritture palinseste, essi permettono di approfondire l’evoluzione della Psaltike (arte musicale sacra) bizantina nei vari territori in cui essa si sviluppò, dall’Italia Meridionale al Mediterraneo orientale, passando per l’Albania, la Grecia continentale e insulare e la stessa capitale dell’impero. Il volume, che muove dagli studi prodromici offerti negli anni ’50 da padre Lorenzo Tardo, offre ventinove schede descrittive di altrettanti testimoni, databili tra il X e il XVI secolo. Caratteristica saliente di questa silloge è la sua relativa antichità, dato che tutto il repertorio descritto appartiene alle acquisizioni volute dal cardinale Federico Borromeo (1564-1631) per la Biblioteca, che aprì le sue porte al pubblico l’8 dicembre 1609. Le tipologie notazionali individuate comprendono la notazione ecfonetica propria dei Lezionari, quella melodica paleobizantina nella sua forma detta ‘Coislin’, la notazione mediobizantina, oltre a un esempio della ‘protonotazione’ denominata ‘Theta’.File | Dimensione | Formato | |
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