Per decenni le falde del Veneto sono state inquinate con sostanze chimiche dannose per la salute, i Pfas. Un disastro che ha contaminato acqua, alimenti e almeno 350mila persone. La contaminazione che da oltre 50 anni sta violentando le terre delle province di Padova, Verona e Vicenza è invisibile, i campi e gli allevamenti si susseguono vicino alle strade che portano alla zona rossa, il triangolo avvelenato. Per squarciare il velo di indifferenza e ignoranza sulle condizioni di vita delle comunità colpite da questo inquinamento, per tre anni, un gruppo di studiosi dell’Università di Padova, coordinati dal Prof. Adriano Zamperini e dalla Dott.ssa Marialuisa Menegatto, hanno girato nelle aree contaminate e fatto domande a donne e uomini che vivono nella zona rossa. Persone accomunate da una sofferenza irriducibile a parametri epidemiologici. Hanno letto centinaia di documenti e rapporti scientifici, preso appunti, registrato interviste e ascoltato parole di rabbia e sconforto. Hanno cercato cittadine e cittadini che si sentissero chiamati a confrontarsi con un simile evento, davanti a se stessi, alla famiglia e alla propria comunità. Per cercare di capire cosa vuol dire l’avvelenamento del tempo di vita. Infatti, “Cattive acque. Contaminazione ambientale e comunità violate” è un libro di psicologia sociale. Non è la storia dell’avvelenamento dell’acqua e dei corpi, parla invece dell’avvelenamento della mente e delle relazioni umane. Non tratta di territori contaminati ma di comunità contaminate. Di fronte a un fenomeno di violenza ambientale, parla di ciò che è meno noto: la gestione psicologica dei danni biologici subiti, il deterioramento della qualità della vita, il senso di colpa delle madri per aver trasmesso la sostanza nociva ai loro figli durante la gravidanza, la responsabilità dei genitori nei confronti della salute dei figli, l’impotenza e l’incertezza di fronte a malattie che potrebbero manifestarsi in futuro, lo stigma ambientale che ha colpito il territorio inquinato e l’eredità tossica lasciata alle future generazioni.
Cattive acque. Contaminazione ambientale e comunità violate
Zamperini A.
;Menegatto M.
2021
Abstract
Per decenni le falde del Veneto sono state inquinate con sostanze chimiche dannose per la salute, i Pfas. Un disastro che ha contaminato acqua, alimenti e almeno 350mila persone. La contaminazione che da oltre 50 anni sta violentando le terre delle province di Padova, Verona e Vicenza è invisibile, i campi e gli allevamenti si susseguono vicino alle strade che portano alla zona rossa, il triangolo avvelenato. Per squarciare il velo di indifferenza e ignoranza sulle condizioni di vita delle comunità colpite da questo inquinamento, per tre anni, un gruppo di studiosi dell’Università di Padova, coordinati dal Prof. Adriano Zamperini e dalla Dott.ssa Marialuisa Menegatto, hanno girato nelle aree contaminate e fatto domande a donne e uomini che vivono nella zona rossa. Persone accomunate da una sofferenza irriducibile a parametri epidemiologici. Hanno letto centinaia di documenti e rapporti scientifici, preso appunti, registrato interviste e ascoltato parole di rabbia e sconforto. Hanno cercato cittadine e cittadini che si sentissero chiamati a confrontarsi con un simile evento, davanti a se stessi, alla famiglia e alla propria comunità. Per cercare di capire cosa vuol dire l’avvelenamento del tempo di vita. Infatti, “Cattive acque. Contaminazione ambientale e comunità violate” è un libro di psicologia sociale. Non è la storia dell’avvelenamento dell’acqua e dei corpi, parla invece dell’avvelenamento della mente e delle relazioni umane. Non tratta di territori contaminati ma di comunità contaminate. Di fronte a un fenomeno di violenza ambientale, parla di ciò che è meno noto: la gestione psicologica dei danni biologici subiti, il deterioramento della qualità della vita, il senso di colpa delle madri per aver trasmesso la sostanza nociva ai loro figli durante la gravidanza, la responsabilità dei genitori nei confronti della salute dei figli, l’impotenza e l’incertezza di fronte a malattie che potrebbero manifestarsi in futuro, lo stigma ambientale che ha colpito il territorio inquinato e l’eredità tossica lasciata alle future generazioni.File | Dimensione | Formato | |
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