I saggi riuniti in questo volume hanno contribuito alla recente, radicale, renovatio del canone critico goldoniano. In essi infatti l’officina drammaturgica del “Molière italiano” viene perlustrata e illuminata di una luce nuova, o diversa: la precoce scoperta della categoria dell’esotico, testimoniata da un cruciale rinvenimento documentario, consente la possibilità di contemplare “da un’altra orbita” la cifra storicamente più distintiva di un’esperienza artistica eccezionale (l’effigie del mostro di cui Carlo Gozzi ci ha lasciato una visionaria testimonianza); il trattamento di tipi teatrali di ascendenza illustre (il bugiardo) o soggetti a radicale riconversione (il padre di famiglia), o di nuovo conio (la massera), sono illuminati nella complessa relazione con i modelli retrostanti (non sempre peraltro di ordine teatrale stricto sensu) o con le “coercizioni” del sistema produttivo, accettate e al tempo stesso superate nell’ottica di un’innovativa idea di teatro, pronta a gratificare l’ineludibile orizzonte d’attesa del pubblico quanto a sorprenderlo, suscitando o alimentando nuove strutture di atteggiamento e di riferimento. Ricognizioni analoghe sono condotte su sensibilità e fenomeni emergenti nella società contemporanea (il patriottismo, il giornalismo) che Goldoni, rabdomantico lettore del Mondo, assume sollecitamente nel proprio “baule” di poeta teatrale, e trasforma in eventi memorabili dell’offerta spettacolare settecentesca.
Tra Bugiardi e Patrioti. Studi sul teatro di Carlo Goldoni
Scannapieco Anna
2021
Abstract
I saggi riuniti in questo volume hanno contribuito alla recente, radicale, renovatio del canone critico goldoniano. In essi infatti l’officina drammaturgica del “Molière italiano” viene perlustrata e illuminata di una luce nuova, o diversa: la precoce scoperta della categoria dell’esotico, testimoniata da un cruciale rinvenimento documentario, consente la possibilità di contemplare “da un’altra orbita” la cifra storicamente più distintiva di un’esperienza artistica eccezionale (l’effigie del mostro di cui Carlo Gozzi ci ha lasciato una visionaria testimonianza); il trattamento di tipi teatrali di ascendenza illustre (il bugiardo) o soggetti a radicale riconversione (il padre di famiglia), o di nuovo conio (la massera), sono illuminati nella complessa relazione con i modelli retrostanti (non sempre peraltro di ordine teatrale stricto sensu) o con le “coercizioni” del sistema produttivo, accettate e al tempo stesso superate nell’ottica di un’innovativa idea di teatro, pronta a gratificare l’ineludibile orizzonte d’attesa del pubblico quanto a sorprenderlo, suscitando o alimentando nuove strutture di atteggiamento e di riferimento. Ricognizioni analoghe sono condotte su sensibilità e fenomeni emergenti nella società contemporanea (il patriottismo, il giornalismo) che Goldoni, rabdomantico lettore del Mondo, assume sollecitamente nel proprio “baule” di poeta teatrale, e trasforma in eventi memorabili dell’offerta spettacolare settecentesca.File | Dimensione | Formato | |
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