Come in molti altri ambiti, la pandemia di COVID-19 ha determinato una situazione senza precedenti anche nel sistema scolastico ticinese, non solo per una rottura dei meccanismi formali di insegnamento e apprendimento, ma soprattutto per la mutata relazione insegnante-allie - vo-genitore che è stata inevitabilmente traslata in uno spazio altro. Ripercorrendo le tappe che hanno segnato l’evoluzione dell’emergenza COVID-19 in Ticino, l’11 marzo appare come il momento in cui la società civile ha per la prima volta potuto dare un nome a quanto si stava verificando: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha infatti in quella data dichiarato lo stato di pandemia, ovvero una crisi dai confini globali. Il Consiglio federale e i singoli Cantoni han - no reagito adottando misure straordinarie, mai attuate prima in tutta la storia del sistema scolastico. Sul piano educativo questa situazione inaspettata ha ri - collocato il rapporto formativo spostandolo dalla scuola a casa, determinando nei fatti una delega forzata alle fami - glie nei tempi, nei modi e nelle figure di riferimento. I geni - tori si sono così ritrovati ad assumere compiti di supporto all’apprendimento dei propri figli, spesso in parallelo con richieste professionali più esigenti o comunque diverse ri - spetto a quanto avveniva in precedenza. Gli insegnanti sono stati confrontati con la necessità di dover utilizzare forme didattiche a distanza risultate fin da subito delle forzature non programmate, gestite con le competenze in loro possesso, supportati dalle istituzioni in particolare attraverso il tutoraggio online ad opera del Centro di Risorse Didattiche e Digitali (CERDD).
A SCUOLA IN TICINO DURANTE LA PANDEMIA DI COVID-19 Un’indagine nella scuola dell’obbligo
Lorena Rocca
2020
Abstract
Come in molti altri ambiti, la pandemia di COVID-19 ha determinato una situazione senza precedenti anche nel sistema scolastico ticinese, non solo per una rottura dei meccanismi formali di insegnamento e apprendimento, ma soprattutto per la mutata relazione insegnante-allie - vo-genitore che è stata inevitabilmente traslata in uno spazio altro. Ripercorrendo le tappe che hanno segnato l’evoluzione dell’emergenza COVID-19 in Ticino, l’11 marzo appare come il momento in cui la società civile ha per la prima volta potuto dare un nome a quanto si stava verificando: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha infatti in quella data dichiarato lo stato di pandemia, ovvero una crisi dai confini globali. Il Consiglio federale e i singoli Cantoni han - no reagito adottando misure straordinarie, mai attuate prima in tutta la storia del sistema scolastico. Sul piano educativo questa situazione inaspettata ha ri - collocato il rapporto formativo spostandolo dalla scuola a casa, determinando nei fatti una delega forzata alle fami - glie nei tempi, nei modi e nelle figure di riferimento. I geni - tori si sono così ritrovati ad assumere compiti di supporto all’apprendimento dei propri figli, spesso in parallelo con richieste professionali più esigenti o comunque diverse ri - spetto a quanto avveniva in precedenza. Gli insegnanti sono stati confrontati con la necessità di dover utilizzare forme didattiche a distanza risultate fin da subito delle forzature non programmate, gestite con le competenze in loro possesso, supportati dalle istituzioni in particolare attraverso il tutoraggio online ad opera del Centro di Risorse Didattiche e Digitali (CERDD).File | Dimensione | Formato | |
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