L’opera, frutto di collaborazione tra gli autori, è esito d’una ricerca avviata molti anni fa da Alberto Rizzi a latere d’altre indagini sul patrimonio storico-artistico e culturale di Venezia e del Veneto, relativa ai rilievi fittili ottagonali o cruciformi di tardo Quattrocento che costellano ville, case, campanili, musei e raccolte private in tutto il territorio tra Po e prealpi, Mincio e Tagliamento, un tempo funzionali a creare decorative transenne per finestre, parapetti, linee sottogronda ecc. In chiusura di volume, sono censiti 2042 esemplari, distribuiti tra 38 soggetti figurativi (+ 1 aniconico) e 17 tipi di profilo esterno, spesso conservati all’aperto e quindi particolarmente esposti al degrado se non a totale sparizione: la matrice culturale dei rilievi è l’umanesimo ‘archeologico’ padovano post-donatelliano, ma la loro diffusione sul territorio, lungo le vie d’acqua, si deve probabilmente alla nobiltà veneta e le significative varianti metriche e realizzative delle diverse serie è indice della pluralità di officine fittili in cui essi erano prodotti e del loro differenziato radicamento nelle province dello stato da terra.
Tra Gotico e Rinascimento. I rilievi fittili di matrice padovana
franco benucci
2020
Abstract
L’opera, frutto di collaborazione tra gli autori, è esito d’una ricerca avviata molti anni fa da Alberto Rizzi a latere d’altre indagini sul patrimonio storico-artistico e culturale di Venezia e del Veneto, relativa ai rilievi fittili ottagonali o cruciformi di tardo Quattrocento che costellano ville, case, campanili, musei e raccolte private in tutto il territorio tra Po e prealpi, Mincio e Tagliamento, un tempo funzionali a creare decorative transenne per finestre, parapetti, linee sottogronda ecc. In chiusura di volume, sono censiti 2042 esemplari, distribuiti tra 38 soggetti figurativi (+ 1 aniconico) e 17 tipi di profilo esterno, spesso conservati all’aperto e quindi particolarmente esposti al degrado se non a totale sparizione: la matrice culturale dei rilievi è l’umanesimo ‘archeologico’ padovano post-donatelliano, ma la loro diffusione sul territorio, lungo le vie d’acqua, si deve probabilmente alla nobiltà veneta e le significative varianti metriche e realizzative delle diverse serie è indice della pluralità di officine fittili in cui essi erano prodotti e del loro differenziato radicamento nelle province dello stato da terra.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Benucci Rizzi STAMPATO 2020.pdf
Accesso riservato
Descrizione: testo
Tipologia:
Published (publisher's version)
Licenza:
Accesso privato - non pubblico
Dimensione
4.16 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.16 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.