Linee Guida realizzate nell'ambito del Progetto Seconde a Nessuno Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri Il testo è il prodotto di una delle azioni previste dal Progetto “Seconde a Nessuno” finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità e orientato al contrasto alla violenza contro le donne. Le Linee Guida intendono sviluppare e condividere una riflessione orientata in chiave operativa e basata sul paradigma dei diritti umani circa l’emersione, identificazione, la valutazione e la presa in carico di donne vittime di violenza nella protezione internazionale a partire da una disamina del rapporto che intercorre tra le violazioni dei diritti umani delle donne, le situazioni di violenza e il riconoscimento di esigenze di tutela ascrivibili alla protezione internazionale (e/o alla protezione umanitaria o a titoli speciali). Attraverso le Linee Guida si vuole dare impulso al lavoro con le donne straniere ovvero ad interventi volti alla promozione di progetti locali per il contrasto al fenomeno della violenza e la protezione delle vittime, anche razionalizzando le procedure già adottate e valorizzando le risorse esistenti nei territori, in tal modo consolidando le esperienze di collaborazione fra Istituzioni di diversa natura ed enti del privato sociale attivi nei sistemi della protezione internazionale e nella rete di servizi in aiuto alle donne vittime di violenza. È notoche il concetto di “rete”, oggi richiamato molto spesso nella letteratura in materia di lotta alla violenza, viene spesso inteso come una modalità operativa di lavoro integrante tutti i settori chiamati in causa nella prevenzione e nel contrasto della violenza contro le donne, nonché nella protezione delle vittime, ma anche per indicare l’esistenza di un collegamento o di un rapporto di collaborazione tra istituzioni e soggetti privati finalizzato a rappresentare l’apporto combinato di più competenze e più realtà tanto dal punto di vista operativo quanto sotto il profilo amministrativo. All’interno di questi network vi sono ovviamente attori chiave la cui rilevanza è determinante per la prospettiva operativa, altri invece possono essere funzionali per rispondere ad esigenze che si presentano in alcune circostanze specifiche e avere un grado effettivo di integrazione diverso. La rete può insomma essere vista come un preciso insieme di nodi collegati tra loro da una o più tipi di relazioni che gli attori sviluppano sulla base delle posizioni che rivestono all’interno dello stesso network . Il policy design del Progetto mette al centro l’approccio diritti umani e la centralità della donna “vittima” di violenza. Entro questo frame, la dimensione di genere e le diversità di età, nazionalità, etnia, cultura, religione, appartenenza politica, credo religioso, ecc., assumono un rilievo centrale potendo costituire un elemento centrale nel riconoscimento della dimensione intersezionale delle discriminazioni, ma anche un dato risolutivo rispetto al profilo o all’elemento soggettivo nel percorso di protezione. Per essere efficace qualsiasi azione deve porre al centro le persone a partire dai bisogni, dalle aspettative e dai diritti di cui sono titolari. Se parliamo di straniere il progetto migratorio deve costituire il punto di partenza di ogni riflessione. Con esso è necessario riconoscere l’agency delle donne migranti, la capacità di essere artefici del proprio cambiamento personale e relazionale,
Linee guida per l’emersione, l’identifi cazione, la valutazione e la presa in carico di donne sopravvissute e/o coinvolte in situazioni di violenza di genere nella protezione internazionale
paola degani
;claudia pividori
2020
Abstract
Linee Guida realizzate nell'ambito del Progetto Seconde a Nessuno Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri Il testo è il prodotto di una delle azioni previste dal Progetto “Seconde a Nessuno” finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità e orientato al contrasto alla violenza contro le donne. Le Linee Guida intendono sviluppare e condividere una riflessione orientata in chiave operativa e basata sul paradigma dei diritti umani circa l’emersione, identificazione, la valutazione e la presa in carico di donne vittime di violenza nella protezione internazionale a partire da una disamina del rapporto che intercorre tra le violazioni dei diritti umani delle donne, le situazioni di violenza e il riconoscimento di esigenze di tutela ascrivibili alla protezione internazionale (e/o alla protezione umanitaria o a titoli speciali). Attraverso le Linee Guida si vuole dare impulso al lavoro con le donne straniere ovvero ad interventi volti alla promozione di progetti locali per il contrasto al fenomeno della violenza e la protezione delle vittime, anche razionalizzando le procedure già adottate e valorizzando le risorse esistenti nei territori, in tal modo consolidando le esperienze di collaborazione fra Istituzioni di diversa natura ed enti del privato sociale attivi nei sistemi della protezione internazionale e nella rete di servizi in aiuto alle donne vittime di violenza. È notoche il concetto di “rete”, oggi richiamato molto spesso nella letteratura in materia di lotta alla violenza, viene spesso inteso come una modalità operativa di lavoro integrante tutti i settori chiamati in causa nella prevenzione e nel contrasto della violenza contro le donne, nonché nella protezione delle vittime, ma anche per indicare l’esistenza di un collegamento o di un rapporto di collaborazione tra istituzioni e soggetti privati finalizzato a rappresentare l’apporto combinato di più competenze e più realtà tanto dal punto di vista operativo quanto sotto il profilo amministrativo. All’interno di questi network vi sono ovviamente attori chiave la cui rilevanza è determinante per la prospettiva operativa, altri invece possono essere funzionali per rispondere ad esigenze che si presentano in alcune circostanze specifiche e avere un grado effettivo di integrazione diverso. La rete può insomma essere vista come un preciso insieme di nodi collegati tra loro da una o più tipi di relazioni che gli attori sviluppano sulla base delle posizioni che rivestono all’interno dello stesso network . Il policy design del Progetto mette al centro l’approccio diritti umani e la centralità della donna “vittima” di violenza. Entro questo frame, la dimensione di genere e le diversità di età, nazionalità, etnia, cultura, religione, appartenenza politica, credo religioso, ecc., assumono un rilievo centrale potendo costituire un elemento centrale nel riconoscimento della dimensione intersezionale delle discriminazioni, ma anche un dato risolutivo rispetto al profilo o all’elemento soggettivo nel percorso di protezione. Per essere efficace qualsiasi azione deve porre al centro le persone a partire dai bisogni, dalle aspettative e dai diritti di cui sono titolari. Se parliamo di straniere il progetto migratorio deve costituire il punto di partenza di ogni riflessione. Con esso è necessario riconoscere l’agency delle donne migranti, la capacità di essere artefici del proprio cambiamento personale e relazionale,File | Dimensione | Formato | |
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