Nel 1971 Alighiero Boetti parte per la prima volta per l'Afghanistan, alla ricerca di un superamento delle istanze dell'Arte povera, abbandonata precocemente nel 1969. A Kabul inizia l'avventura di una vita, che decreterà una svolta straordinaria nella poetica dell'artista. A contatto con la locale tradizione del ricamo e della tessitura, Boetti concepisce la prima "immagine d'arte concettuale popolare", la Mappa, che affida alle mani di sconosciute ricamatrici afgane, secondo il principio della delega a terzi. Dalle Mappe agli arazzetti, dai grandi arazzi alfabetici agli ultimi tappeti, il libro ripercorre la genesi e gli sviluppi delle opere a ricamo e a tessitura che, nate dalla relazione con innumerevoli 'altri', sono diventate per l'artista gli strumenti per reinventare il proprio rapporto col mondo: o meglio, per dirla con Boetti, per "mettere al mondo il mondo".
Alighiero e Boetti: ricami e tappeti
STEVANIN, FEDERICA
2015
Abstract
Nel 1971 Alighiero Boetti parte per la prima volta per l'Afghanistan, alla ricerca di un superamento delle istanze dell'Arte povera, abbandonata precocemente nel 1969. A Kabul inizia l'avventura di una vita, che decreterà una svolta straordinaria nella poetica dell'artista. A contatto con la locale tradizione del ricamo e della tessitura, Boetti concepisce la prima "immagine d'arte concettuale popolare", la Mappa, che affida alle mani di sconosciute ricamatrici afgane, secondo il principio della delega a terzi. Dalle Mappe agli arazzetti, dai grandi arazzi alfabetici agli ultimi tappeti, il libro ripercorre la genesi e gli sviluppi delle opere a ricamo e a tessitura che, nate dalla relazione con innumerevoli 'altri', sono diventate per l'artista gli strumenti per reinventare il proprio rapporto col mondo: o meglio, per dirla con Boetti, per "mettere al mondo il mondo".Pubblicazioni consigliate
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