Agli studenti del corso di Recupero e conservazione degli edifici è stato proposto il tema della “Stazione impresenziata di Abano Terme”. La scelta di questo particolare tema era stata stimolata da una serie di iniziative che proprio l’Ente Ferrovie aveva avviato per far conoscere al grande pubblico la problematica del riuso di uno stock immobiliare di edifici che avevano perso la destinazione d’uso originaria a seguito di una evoluzione tecnologica. Si tratta di un vasto patrimonio immobiliare che l’innovazione tecnologica ha reso libero da mansioni puramente ferroviarie, ormai desuete e ora accentrate in poche sedi e svolte da pochi addetti col sussidio di mezzi informatici. Gli immobili che la nuova organizzazione del lavoro lascia impresenziati devono però restare efficienti perché sono comunque utilizzati dalla clientela ferroviaria. Il mancato presenziamento del personale di stazione addetto alla circolazione dei treni o alla vendita dei biglietti, non significa quindi dismissione dei servizi ferroviari, soppressione della linea o chiusura della stazione ferroviaria, perché quotidianamente i treni continuano a fermarsi e ripartire e i passeggeri a salire e scendere dai convogli ed a utilizzare le pensiline. Il tema, piuttosto complesso, si presta ad essere affrontato con diverse impostazioni che spaziano dal tenere in conto che questi edifici appartengono ad una rete e nel ripensare al loro riutilizzo si considera l’elemento rete come una opportunità in più e non come una barriera; oppure poiché contenitori non più utilizzabili per la loro destinazione originaria, riproposti per una serie di attività integrate e compatibili tra la vecchia e la nuova destinazione d’uso. Agli studenti del corso è stato richiesto di proporre per la stazione di Abano Terme, una nuova destinazione d’uso in grado di consentirle una seconda vita, utile anche a rispondere alle esigenze provenienti dagli abitanti del territorio circostante. I progetti realizzano le idee di questi futuri professionisti che hanno il merito di portare nel dibattito culturale, un contributo originale, stimolante e soprattutto giovane. Le proposte sono tutte partite da una analisi approfondita del contesto ed hanno tutte contribuito a dare una risposta in termini di servizi per la comunità aponense.

Il Recupero del patrimonio edilizio esistente. Progetti per il riuso della stazione impresenziata di Abano Terme

Rossana Paparella
;
Mauro Caini
2019

Abstract

Agli studenti del corso di Recupero e conservazione degli edifici è stato proposto il tema della “Stazione impresenziata di Abano Terme”. La scelta di questo particolare tema era stata stimolata da una serie di iniziative che proprio l’Ente Ferrovie aveva avviato per far conoscere al grande pubblico la problematica del riuso di uno stock immobiliare di edifici che avevano perso la destinazione d’uso originaria a seguito di una evoluzione tecnologica. Si tratta di un vasto patrimonio immobiliare che l’innovazione tecnologica ha reso libero da mansioni puramente ferroviarie, ormai desuete e ora accentrate in poche sedi e svolte da pochi addetti col sussidio di mezzi informatici. Gli immobili che la nuova organizzazione del lavoro lascia impresenziati devono però restare efficienti perché sono comunque utilizzati dalla clientela ferroviaria. Il mancato presenziamento del personale di stazione addetto alla circolazione dei treni o alla vendita dei biglietti, non significa quindi dismissione dei servizi ferroviari, soppressione della linea o chiusura della stazione ferroviaria, perché quotidianamente i treni continuano a fermarsi e ripartire e i passeggeri a salire e scendere dai convogli ed a utilizzare le pensiline. Il tema, piuttosto complesso, si presta ad essere affrontato con diverse impostazioni che spaziano dal tenere in conto che questi edifici appartengono ad una rete e nel ripensare al loro riutilizzo si considera l’elemento rete come una opportunità in più e non come una barriera; oppure poiché contenitori non più utilizzabili per la loro destinazione originaria, riproposti per una serie di attività integrate e compatibili tra la vecchia e la nuova destinazione d’uso. Agli studenti del corso è stato richiesto di proporre per la stazione di Abano Terme, una nuova destinazione d’uso in grado di consentirle una seconda vita, utile anche a rispondere alle esigenze provenienti dagli abitanti del territorio circostante. I progetti realizzano le idee di questi futuri professionisti che hanno il merito di portare nel dibattito culturale, un contributo originale, stimolante e soprattutto giovane. Le proposte sono tutte partite da una analisi approfondita del contesto ed hanno tutte contribuito a dare una risposta in termini di servizi per la comunità aponense.
2019
978-88-6938-186-7
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