Il testo, articolato in cinque capitoli, propone le principali problematiche che oggi caratterizzano sia la fase di ingresso nel mondo del lavoro da parte dei giovani, sia le conseguenze, soprattutto, dal punto di vista psicologico, della disoccupazione fornendo delle indicazioni per riuscire a rimettersi in gioco e a trovare nuove opportunità lavorative tramite l’outplacement. In particolare, vengono approfonditi gli aspetti positivi e negativi della flessibilità, viene affrontato sia il “fenomeno N.E.E.T.”, giovani che non studiano, non lavorano e neppure lo cercano sia le nuove forme di imprenditorialità giovanile – le start up - grazie alle nuove tecnologie. Tecnologie che permettono al lavoratore anche di non essere fisicamente presente nel proprio ufficio, come avviene con lo Smart Working, evoluzione del telelavoro del secolo scorso. Gli ultimi due capitoli approfondiscono la problematica della disoccupazione con le ripercussioni sull’immagine di sé non solo dal punto di vista professionale. In particolare, l’attenzione è rivolta al “licenziamento” e alle strategie che possono essere adottate dall’azienda per dare un supporto ai lavoratori coinvolti in processi di ristrutturazione. In particolare, l’outplacement può rappresentare un modello di intervento sia individuale che collettivo per rivalutare le proprie competenze, farne un bilancio, colmare possibili lacune per potersi di nuovo mettere in gioco valorizzando le esperienze pregresse e i propri punti di forza.
Outplacement, come affrontare le nuove sfide del mercato del lavoro
Angelo Boccato
;roberta maeran
2019
Abstract
Il testo, articolato in cinque capitoli, propone le principali problematiche che oggi caratterizzano sia la fase di ingresso nel mondo del lavoro da parte dei giovani, sia le conseguenze, soprattutto, dal punto di vista psicologico, della disoccupazione fornendo delle indicazioni per riuscire a rimettersi in gioco e a trovare nuove opportunità lavorative tramite l’outplacement. In particolare, vengono approfonditi gli aspetti positivi e negativi della flessibilità, viene affrontato sia il “fenomeno N.E.E.T.”, giovani che non studiano, non lavorano e neppure lo cercano sia le nuove forme di imprenditorialità giovanile – le start up - grazie alle nuove tecnologie. Tecnologie che permettono al lavoratore anche di non essere fisicamente presente nel proprio ufficio, come avviene con lo Smart Working, evoluzione del telelavoro del secolo scorso. Gli ultimi due capitoli approfondiscono la problematica della disoccupazione con le ripercussioni sull’immagine di sé non solo dal punto di vista professionale. In particolare, l’attenzione è rivolta al “licenziamento” e alle strategie che possono essere adottate dall’azienda per dare un supporto ai lavoratori coinvolti in processi di ristrutturazione. In particolare, l’outplacement può rappresentare un modello di intervento sia individuale che collettivo per rivalutare le proprie competenze, farne un bilancio, colmare possibili lacune per potersi di nuovo mettere in gioco valorizzando le esperienze pregresse e i propri punti di forza.Pubblicazioni consigliate
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