Nel 2001 l’Università di Padova attiva il primo insegnamento, in Italia, di Teoria dell’argomentazione. Dal 2006, quando non godeva ancora dell’interesse che oggi gli è giustamente tributato, il dibattito, grazie alla pionieristica Palestra di Botta e Risposta, ha iniziato a diffondersi presso le scuole superiori del Veneto e dell’Italia, nel formato Patavina Libertas. Dall’esperienza di tredici tornei regionali e cinque nazionali nasce questo invito al dibattito argomentato e regolamentato che risponde a tre interrogativi: 1. perché insegnare-imparare a dibattere? 2. come insegnare-imparare a dibattere? 3. quali sono gli effetti della pratica del dibattito? Il dibattito non dovrebbe mancare nella cassetta degli attrezzi dell’insegnante in ragione del suo valore epistemologico, pedagogico, metodologico, etico ed “ecologico”: gli studenti imparano a riflettere su doveri e diritti, regole e mosse che rendono convincenti o almeno persuasivi i nostri argomenti in un contesto di interazione discorsiva e sulle funzioni delle diverse fasi (prologo, argomentazione, scambio dialettico, replica, difesa, epilogo) di un dibattito; da cittadini in fieri, divengono cittadini attivi, comprendono che su ogni cosa possono esistere diversi punti di vista, scoprono che dibattere è un diritto, un dovere ma è anche un piacere, il piacere di pensare e fare cose da grandi, e infine che il dibattito non è un gioco di forza, come il pugilato, ma piuttosto un gioco di strategia, come gli scacchi, o di racchetta, come il ping-pong: un esercizio di botta e risposta.
Dibattito argomentato e regolamentato. Teoria e pratica di una palestra di botta e risposta. Dibattito argomentato e regolamentato
Cattani, Adelino
;
2019
Abstract
Nel 2001 l’Università di Padova attiva il primo insegnamento, in Italia, di Teoria dell’argomentazione. Dal 2006, quando non godeva ancora dell’interesse che oggi gli è giustamente tributato, il dibattito, grazie alla pionieristica Palestra di Botta e Risposta, ha iniziato a diffondersi presso le scuole superiori del Veneto e dell’Italia, nel formato Patavina Libertas. Dall’esperienza di tredici tornei regionali e cinque nazionali nasce questo invito al dibattito argomentato e regolamentato che risponde a tre interrogativi: 1. perché insegnare-imparare a dibattere? 2. come insegnare-imparare a dibattere? 3. quali sono gli effetti della pratica del dibattito? Il dibattito non dovrebbe mancare nella cassetta degli attrezzi dell’insegnante in ragione del suo valore epistemologico, pedagogico, metodologico, etico ed “ecologico”: gli studenti imparano a riflettere su doveri e diritti, regole e mosse che rendono convincenti o almeno persuasivi i nostri argomenti in un contesto di interazione discorsiva e sulle funzioni delle diverse fasi (prologo, argomentazione, scambio dialettico, replica, difesa, epilogo) di un dibattito; da cittadini in fieri, divengono cittadini attivi, comprendono che su ogni cosa possono esistere diversi punti di vista, scoprono che dibattere è un diritto, un dovere ma è anche un piacere, il piacere di pensare e fare cose da grandi, e infine che il dibattito non è un gioco di forza, come il pugilato, ma piuttosto un gioco di strategia, come gli scacchi, o di racchetta, come il ping-pong: un esercizio di botta e risposta.Pubblicazioni consigliate
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