Il volume è dedicato alle procedure amichevoli e tratta degli arbitrati tributari come Dispute Resolution Mechanisms, mantenendo come angolo preferenziale di analisi la tutela del contribuente e come “terreno di coltura” per la sperimentazione applicativa il tema del transfer pricing. Lo scritto tiene conto delle recenti e rilevanti novità che hanno interessato la materia e che avranno nel prossimo futuro un ruolo preminente nel ridisegnare gli scenari degli istituti a disposizione degli operatori per gestire i conflitti e le sovrapposizioni tra giurisdizioni impositive. Ci si riferisce, in particolare, alla Multilateral Convention to Implement Tax Treaty Related Measures to Prevent Base Erosion and Profit Shifting ed alle misure europee intese ad affiancarsi alla Convenzione di arbitrato (90/436/CEE) ed a rafforzare i mezzi di soluzione delle controversie in materia di doppia imposizione internazionale (Direttiva n. 1852/2017). Si è cercato di esaminare gli strumenti prefigurati in queste fonti con lo scopo di verificare quali problemi essi contribuiranno a risolvere e quali ancora rimarranno sul tavolo, rispetto al più ampio obiettivo di assicurare effettività alle garanzie del soggetto passivo sul piano transnazionale. Alla prospettiva dei rimedi tradizionali, arricchita dal multilateralismo, si è inteso affiancare quella della prevenzione, presentando qualche riflessione su questioni dubbie relative agli Accordi preventivi per le imprese con attività internazionale e sugli APA, nella convinzione che la compliance sia un valore fondamentale per la sicurezza e la certezza nelle relazioni commerciali ma che, a questo fine, si debba sviluppare una cultura della collaborazione, rifuggendo da ricostruzioni interpretative che incrinano la stabilità delle determinazioni raggiunte. Specifica attenzione è stata dedicata, come accennato, alla Direttiva 1852/2017 (anticipata dalla proposta n. 2016/0338 – CNS) che ha significativamente modificato il disegno degli originari progetti, ponendo qualche problema di coordinamento con la Convenzione arbitrale. Si sono, inoltre, delineate le posizioni degli Stati firmatari della Multilateral Convention (cfr. MLI Positions), con l'obiettivo di fornire una più precisa rappresentazione di come il progetto BEPS sia destinato ad incidere sulla rete convenzionale delle Giurisdizioni contraenti, ed in particolare, per quanto interessa, dell’Italia. Si è ritenuto opportuno, altresì, dar conto delle recenti novità che offrono scenari di ulteriore sviluppo degli strumenti di soluzione delle controversie internazionali, anche per il ruolo che vi potrebbero assumere la Corte di Giustizia europea (si consideri il “First Arbitral Award” della ECJ, in causa C-648/15) o l’International Court of Justice e si sono esaminati gli scenari relativi alla possibile tutela garantita dai Bilateral e Multilateral Investment Treaties in materia tributaria. Da ultimo, si è cercato di tenere conto degli importanti adeguamenti che, nel nostro Paese, hanno interessato i presupposti delle rettifiche sul transfer pricing, ora più coerenti con il criterio internazionale della libera concorrenza, nonché il regime degli aggiustamenti correlativi (art. 31-quater, D.P.R. n. 600/1973).

Studi sugli strumenti di soluzione delle controversie fiscali internazionali con particolare riguardo al transfer pricing

Mauro Trivellin
2018

Abstract

Il volume è dedicato alle procedure amichevoli e tratta degli arbitrati tributari come Dispute Resolution Mechanisms, mantenendo come angolo preferenziale di analisi la tutela del contribuente e come “terreno di coltura” per la sperimentazione applicativa il tema del transfer pricing. Lo scritto tiene conto delle recenti e rilevanti novità che hanno interessato la materia e che avranno nel prossimo futuro un ruolo preminente nel ridisegnare gli scenari degli istituti a disposizione degli operatori per gestire i conflitti e le sovrapposizioni tra giurisdizioni impositive. Ci si riferisce, in particolare, alla Multilateral Convention to Implement Tax Treaty Related Measures to Prevent Base Erosion and Profit Shifting ed alle misure europee intese ad affiancarsi alla Convenzione di arbitrato (90/436/CEE) ed a rafforzare i mezzi di soluzione delle controversie in materia di doppia imposizione internazionale (Direttiva n. 1852/2017). Si è cercato di esaminare gli strumenti prefigurati in queste fonti con lo scopo di verificare quali problemi essi contribuiranno a risolvere e quali ancora rimarranno sul tavolo, rispetto al più ampio obiettivo di assicurare effettività alle garanzie del soggetto passivo sul piano transnazionale. Alla prospettiva dei rimedi tradizionali, arricchita dal multilateralismo, si è inteso affiancare quella della prevenzione, presentando qualche riflessione su questioni dubbie relative agli Accordi preventivi per le imprese con attività internazionale e sugli APA, nella convinzione che la compliance sia un valore fondamentale per la sicurezza e la certezza nelle relazioni commerciali ma che, a questo fine, si debba sviluppare una cultura della collaborazione, rifuggendo da ricostruzioni interpretative che incrinano la stabilità delle determinazioni raggiunte. Specifica attenzione è stata dedicata, come accennato, alla Direttiva 1852/2017 (anticipata dalla proposta n. 2016/0338 – CNS) che ha significativamente modificato il disegno degli originari progetti, ponendo qualche problema di coordinamento con la Convenzione arbitrale. Si sono, inoltre, delineate le posizioni degli Stati firmatari della Multilateral Convention (cfr. MLI Positions), con l'obiettivo di fornire una più precisa rappresentazione di come il progetto BEPS sia destinato ad incidere sulla rete convenzionale delle Giurisdizioni contraenti, ed in particolare, per quanto interessa, dell’Italia. Si è ritenuto opportuno, altresì, dar conto delle recenti novità che offrono scenari di ulteriore sviluppo degli strumenti di soluzione delle controversie internazionali, anche per il ruolo che vi potrebbero assumere la Corte di Giustizia europea (si consideri il “First Arbitral Award” della ECJ, in causa C-648/15) o l’International Court of Justice e si sono esaminati gli scenari relativi alla possibile tutela garantita dai Bilateral e Multilateral Investment Treaties in materia tributaria. Da ultimo, si è cercato di tenere conto degli importanti adeguamenti che, nel nostro Paese, hanno interessato i presupposti delle rettifiche sul transfer pricing, ora più coerenti con il criterio internazionale della libera concorrenza, nonché il regime degli aggiustamenti correlativi (art. 31-quater, D.P.R. n. 600/1973).
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