Il concetto di omofobia emerge all’inizio degli anni Settanta del secolo scorso e rapidamente si impone come strumento scientifico per interrogare ciò che prima della sua invenzione era ritenuto normale, ovvero l’avversione sociale verso le persone gay e lesbiche. Altrettanto rapidamente, esso oltrepassa i confini della comunità scientifica per entrare nei linguaggi del confronto politico e della vita quotidiana, diventando una «parola chiave» utilizzabile per diversi scopi e al servizio di molti interessi. Il libro analizza l’entrata e la diffusione di questo termine in alcuni contesti discorsivi relativi all’Italia o che hanno ricadute sull’Italia: l’ambito della socio-logia e della psicologia sociale, quello della vita quotidiana di persone gay, lesbiche ed eterosessuali che vivono in Italia, quello della politica raccontata dai mass-media nazionali e dagli attivisti LGBT di alcune regioni italiane. Lo scopo consiste nel gettare luce sugli usi pratici del concetto di omofobia e sui significati che esso assume per chi lo utilizza. A cosa ci si riferisce quando si discute di omofobia? In quali dibattiti questo termine risulta efficace? I risultati mostrano che, tanto nella ricerca scientifica quanto nel linguaggio comune, l’omofobia configura un modo per raccontare l’ostilità anti-omosessuale che la lega ai processi di modernizzazione – invocati o criticati – di diversi settori della società italiana.
Raccontare l'omofobia in Italia. Genesi e sviluppi di una parola chiave
Trappolin L.
;Gusmeroli Paolo
2019
Abstract
Il concetto di omofobia emerge all’inizio degli anni Settanta del secolo scorso e rapidamente si impone come strumento scientifico per interrogare ciò che prima della sua invenzione era ritenuto normale, ovvero l’avversione sociale verso le persone gay e lesbiche. Altrettanto rapidamente, esso oltrepassa i confini della comunità scientifica per entrare nei linguaggi del confronto politico e della vita quotidiana, diventando una «parola chiave» utilizzabile per diversi scopi e al servizio di molti interessi. Il libro analizza l’entrata e la diffusione di questo termine in alcuni contesti discorsivi relativi all’Italia o che hanno ricadute sull’Italia: l’ambito della socio-logia e della psicologia sociale, quello della vita quotidiana di persone gay, lesbiche ed eterosessuali che vivono in Italia, quello della politica raccontata dai mass-media nazionali e dagli attivisti LGBT di alcune regioni italiane. Lo scopo consiste nel gettare luce sugli usi pratici del concetto di omofobia e sui significati che esso assume per chi lo utilizza. A cosa ci si riferisce quando si discute di omofobia? In quali dibattiti questo termine risulta efficace? I risultati mostrano che, tanto nella ricerca scientifica quanto nel linguaggio comune, l’omofobia configura un modo per raccontare l’ostilità anti-omosessuale che la lega ai processi di modernizzazione – invocati o criticati – di diversi settori della società italiana.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Trappolin e Gusmeroli 2019.pdf
accesso aperto
Descrizione: 10.4000/books.res.5146
Tipologia:
Published (publisher's version)
Licenza:
Creative commons
Dimensione
1.68 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.68 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.