L'ordinamento dell'Unione europea tra autocostituzione collaborazione e autonomia è un'opera monografica di approfondimento scientifico che si articola in cinque parti. Nella prima si mostra come il fenomeno di integrazione giuridica europea si sia sviluppato attraverso la formazione di un ordinamento giuridico interindividuale di carattere sovranazionale, affermatosi nell'effettività grazie alla concreta convergenza tra "richieste" della Corte di giustizia e "risposte" degli ordinamenti nazionali, in primis attraverso i loro giudici, in un fenomeno che complessivamente si deve definire di autocostituzione, perché ha portato all'affermazione di un ordinamento di tipo originario, seppure a valle delle previsioni dei Trattati. Ulteriormente, si descrivono gli ambiti nei quali quel sistema si è affermato, e le modalità con cui esso si struttura, sia nel contesto di un'amministrazione diretta, sia al di fuori di quella, grazie ad un reale sdoppiamento delle funzioni delle giurisdizioni nazionali e delle autorità amministrative degli Stati membri: insieme organi dell'ordinamento interno e di quello comune. Nella seconda parte, si approfondiscono le conseguenze di tale processo in un settore specifico, quello della cultura, di particolare interesse per le ricadute che ha sull'impostazione generale dei rapporti tra ordinamento interindividuale comune e ordinamenti nazionali. Nella parte terza lo studio affronta il tema dei conflitti straordinari tra quegli ordinamenti: quei conflitti, cioè, che non è possibile risolvere in prima battuta semplicemente riconducendoli nell'alveo dell'ordinamento comune ed applicando di conseguenza il principio del primato: sono le questioni dei c.d. controlimiti e del controllo sugli atti ultra vires. L'autore propone un approccio di diritto internazionale collaborativo quale strada appropriata per l'appianamento di tali conflitti, nel rispetto della disciplina dei Trattati, intesi quali strumenti di diritto internazionale. Il diritto internazionale è visto infatti come quadro giuridico grazie al quale l'ordinamento interindividuale comune si è sviluppato e nel quale si contengono anche i principi per la soluzione di tali conflitti. Nella parte quarta, lo studio si concentra sul concetto di autonomia come chiave per la comprensione dell'interazione tra ordinamento comune ed ordinamenti nazionali e della posizione dell'individuo. Anche attraverso l'analisi degli sviluppi recenti del diritto internazionale privato dell'Unione, si mostra l'avvenuto mutamento del paradigma nell'ambito del quale si è tradizionalmente ricondotta la relazione tra l'individuo e lo Stato: quello della cittadinanza. Nel quadro della coesistenza di molteplici ordinamenti interindividuali nazionali coordinati da un ordinamento comune, lo studio mostra come la cittadinanza dell'Unione ponga oramai l'individuo nella posizione di scegliere l'ordinamento nazionale nel quale tendenzialmente inserire la rete dei propri rapporti giuridici, non solo in relazione allo svolgimento di un'attività economica, ma anche per i rapporti personali. La parte quinta contiene le conclusioni dello studio, in relazione tanto all'istituto della cittadinanza, quanto alla concezione della sovranità che si può utilmente ritenere nel contesto attuale: non una nozione assoluta, ma una necessariamente limitata, per l'esistenza in Europa di più ordinamenti interindividuali nell'ambito dei quali si esercita, parallelamente, un potere di governo diretto sugli individui.
L’ORDINAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA, TRA AUTOCOSTITUZIONE, COLLABORAZIONE E AUTONOMIA
Cortese, Bernardo
2018
Abstract
L'ordinamento dell'Unione europea tra autocostituzione collaborazione e autonomia è un'opera monografica di approfondimento scientifico che si articola in cinque parti. Nella prima si mostra come il fenomeno di integrazione giuridica europea si sia sviluppato attraverso la formazione di un ordinamento giuridico interindividuale di carattere sovranazionale, affermatosi nell'effettività grazie alla concreta convergenza tra "richieste" della Corte di giustizia e "risposte" degli ordinamenti nazionali, in primis attraverso i loro giudici, in un fenomeno che complessivamente si deve definire di autocostituzione, perché ha portato all'affermazione di un ordinamento di tipo originario, seppure a valle delle previsioni dei Trattati. Ulteriormente, si descrivono gli ambiti nei quali quel sistema si è affermato, e le modalità con cui esso si struttura, sia nel contesto di un'amministrazione diretta, sia al di fuori di quella, grazie ad un reale sdoppiamento delle funzioni delle giurisdizioni nazionali e delle autorità amministrative degli Stati membri: insieme organi dell'ordinamento interno e di quello comune. Nella seconda parte, si approfondiscono le conseguenze di tale processo in un settore specifico, quello della cultura, di particolare interesse per le ricadute che ha sull'impostazione generale dei rapporti tra ordinamento interindividuale comune e ordinamenti nazionali. Nella parte terza lo studio affronta il tema dei conflitti straordinari tra quegli ordinamenti: quei conflitti, cioè, che non è possibile risolvere in prima battuta semplicemente riconducendoli nell'alveo dell'ordinamento comune ed applicando di conseguenza il principio del primato: sono le questioni dei c.d. controlimiti e del controllo sugli atti ultra vires. L'autore propone un approccio di diritto internazionale collaborativo quale strada appropriata per l'appianamento di tali conflitti, nel rispetto della disciplina dei Trattati, intesi quali strumenti di diritto internazionale. Il diritto internazionale è visto infatti come quadro giuridico grazie al quale l'ordinamento interindividuale comune si è sviluppato e nel quale si contengono anche i principi per la soluzione di tali conflitti. Nella parte quarta, lo studio si concentra sul concetto di autonomia come chiave per la comprensione dell'interazione tra ordinamento comune ed ordinamenti nazionali e della posizione dell'individuo. Anche attraverso l'analisi degli sviluppi recenti del diritto internazionale privato dell'Unione, si mostra l'avvenuto mutamento del paradigma nell'ambito del quale si è tradizionalmente ricondotta la relazione tra l'individuo e lo Stato: quello della cittadinanza. Nel quadro della coesistenza di molteplici ordinamenti interindividuali nazionali coordinati da un ordinamento comune, lo studio mostra come la cittadinanza dell'Unione ponga oramai l'individuo nella posizione di scegliere l'ordinamento nazionale nel quale tendenzialmente inserire la rete dei propri rapporti giuridici, non solo in relazione allo svolgimento di un'attività economica, ma anche per i rapporti personali. La parte quinta contiene le conclusioni dello studio, in relazione tanto all'istituto della cittadinanza, quanto alla concezione della sovranità che si può utilmente ritenere nel contesto attuale: non una nozione assoluta, ma una necessariamente limitata, per l'esistenza in Europa di più ordinamenti interindividuali nell'ambito dei quali si esercita, parallelamente, un potere di governo diretto sugli individui.Pubblicazioni consigliate
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