1. Obiettivi dello studio - L’obiettivo principale della ricerca è stato quello di valutare il rapporto costo-efficacia di un servizio di assistenza diurna che prevede interventi di riabilitazione cognitivo-comportamentale su un campione di pazienti malati di Alzheimer (AD). A tal fine è stata condotta un’analisi comparativa tra i costi (sia pubblici che privati, sia diretti che indiretti) e gli outcome (effetti sullo stato psicologico e sulla qualità della vita di pazienti con AD e dei loro caregiver) di due modelli alternativi di intervento per pazienti con AD residenti in Regione Veneto (Italia): a) assistenza diurna con interventi di riabilitazione cognitivo-comportamentale dei pazienti e supporto alle famiglie e ai caregiver (alternativa CD); b) servizio di assistenza domiciliare tradizionale (alternativa DOM). 2. Disegno e metodologia dello studio - E’ stato analizzato un campione di 53 pazienti (con AD lieve-moderato e moderato-severo) e rispettivi caregiver in un arco temporale compreso tra 18 e 24 mesi: a) 27 pazienti che utilizzavano un servizio di assistenza in Centro Diurno (CD); b) 26 pazienti che utilizzavano servizi di assistenza domiciliare (DOM). Il campione è stato stratificato per età, stato psicologico-cognitivo e capacità funzionali, secondo le caratteristiche del gruppo di pazienti seguito presso il Centro Diurno. I soggetti sono stati valutati clinicamente al tempo T0 (baseline), dopo 6 mesi (T1), dopo 12 mesi (T2) e dopo 18 mesi (T3). Per tutta la durata dello studio sono stati monitorati i costi diretti e indiretti, formali ed informali sostenuti, sia dalla famiglia che dagli enti pubblici (Regione e Azienda sanitaria locale) per l’assistenza al malato di AD. L’analisi dei costi delle due alternative CD e DOM viene effettuata attraverso un modello statistico multilivello. L’analisi di efficacia dell’intervento di riabilitazione cognitivo-comportamentale dei pazienti in CD viene effettuata con l’ausilio di un random effect model. 3. Risultati - Sono stati rilevati i costi tangibili relativi ai pazienti dei due gruppi esaminati (trattati in CD e trattati a DOM) e ai loro caregiver principali, distinguendo tra costi diretti (inclusivi dei costi di assistenza informale) e costi indiretti, e tra costi privati e pubblici. Il costo diretto giornaliero per paziente dell’alternativa CD risulta più elevato (tra + 21 e + 37 €) di quello dell’opzione DOM a causa dei maggiori costi sanitari e di assistenza formale, a fronte dei maggiori costi di assistenza informale sostenuti dalle famiglie che caratterizzano l’opzione DOM. Considerando i costi indiretti (perdite di produttività e costi sanitari dei caregiver) e l’eterogeneità nelle caratteristiche demografiche e socio-economiche dei pazienti, il differenziale di costo tra CD e DOM si riduce e tende a diventare statisticamente non significativo. L’analisi svolta con random effect model sembra segnalare una maggiore capacità del CD, rispetto alla tradizionale modalità di assistenza a domicilio (DOM), di favorire il mantenimento delle capacità cognitive e, soprattutto, di controllare i disturbi comportamentali dei pazienti.
Analisi di costo-efficacia dell’assistenza in Centro Diurno per pazienti con malattia di Alzheimer
MAPELLI, DANIELA;PACCAGNELLA, OMAR;REBBA, VINCENZO
2014
Abstract
1. Obiettivi dello studio - L’obiettivo principale della ricerca è stato quello di valutare il rapporto costo-efficacia di un servizio di assistenza diurna che prevede interventi di riabilitazione cognitivo-comportamentale su un campione di pazienti malati di Alzheimer (AD). A tal fine è stata condotta un’analisi comparativa tra i costi (sia pubblici che privati, sia diretti che indiretti) e gli outcome (effetti sullo stato psicologico e sulla qualità della vita di pazienti con AD e dei loro caregiver) di due modelli alternativi di intervento per pazienti con AD residenti in Regione Veneto (Italia): a) assistenza diurna con interventi di riabilitazione cognitivo-comportamentale dei pazienti e supporto alle famiglie e ai caregiver (alternativa CD); b) servizio di assistenza domiciliare tradizionale (alternativa DOM). 2. Disegno e metodologia dello studio - E’ stato analizzato un campione di 53 pazienti (con AD lieve-moderato e moderato-severo) e rispettivi caregiver in un arco temporale compreso tra 18 e 24 mesi: a) 27 pazienti che utilizzavano un servizio di assistenza in Centro Diurno (CD); b) 26 pazienti che utilizzavano servizi di assistenza domiciliare (DOM). Il campione è stato stratificato per età, stato psicologico-cognitivo e capacità funzionali, secondo le caratteristiche del gruppo di pazienti seguito presso il Centro Diurno. I soggetti sono stati valutati clinicamente al tempo T0 (baseline), dopo 6 mesi (T1), dopo 12 mesi (T2) e dopo 18 mesi (T3). Per tutta la durata dello studio sono stati monitorati i costi diretti e indiretti, formali ed informali sostenuti, sia dalla famiglia che dagli enti pubblici (Regione e Azienda sanitaria locale) per l’assistenza al malato di AD. L’analisi dei costi delle due alternative CD e DOM viene effettuata attraverso un modello statistico multilivello. L’analisi di efficacia dell’intervento di riabilitazione cognitivo-comportamentale dei pazienti in CD viene effettuata con l’ausilio di un random effect model. 3. Risultati - Sono stati rilevati i costi tangibili relativi ai pazienti dei due gruppi esaminati (trattati in CD e trattati a DOM) e ai loro caregiver principali, distinguendo tra costi diretti (inclusivi dei costi di assistenza informale) e costi indiretti, e tra costi privati e pubblici. Il costo diretto giornaliero per paziente dell’alternativa CD risulta più elevato (tra + 21 e + 37 €) di quello dell’opzione DOM a causa dei maggiori costi sanitari e di assistenza formale, a fronte dei maggiori costi di assistenza informale sostenuti dalle famiglie che caratterizzano l’opzione DOM. Considerando i costi indiretti (perdite di produttività e costi sanitari dei caregiver) e l’eterogeneità nelle caratteristiche demografiche e socio-economiche dei pazienti, il differenziale di costo tra CD e DOM si riduce e tende a diventare statisticamente non significativo. L’analisi svolta con random effect model sembra segnalare una maggiore capacità del CD, rispetto alla tradizionale modalità di assistenza a domicilio (DOM), di favorire il mantenimento delle capacità cognitive e, soprattutto, di controllare i disturbi comportamentali dei pazienti.Pubblicazioni consigliate
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