Una panoramica e una riflessione sull’eredità epocale che il Novecento ha inciso sulle Alpi e Prealpi venete, il secolo che ha registrato l’affermarsi prepotente di interessi provenienti da un mondo esterno ed estraneo agli equilibri consolidatisi nella montagna alpina dei secoli precedenti. Pluridecennale declino demografico, fenomeni diffusi di abbandono e degrado di strutture e manufatti, avanzata della vegetazione spontanea si contrappongono all’esplosione urbana di spazi vocati al playground turistico, alla imbalsamazione memoriale, alla celebrazione della wilderness. Dalla Marmolada all’Altopiano di Asiago, dal Grappa alla Val Belluna, dalle Dolomiti Bellunesi al fronte della Grande Guerra negli Altipiani, il volume ripercorre per tappe una trasformazione che si chiude con l’aprirsi di una nuova fase alle soglie del nuovo millennio. Quella che il XX secolo ci ha consegnato è una montagna mediamente più ricca ma profondamente dicotomica, specializzata ma impoverita nella sua complessità e multifunzionalità. Più che un atto di denuncia, l’invito ad una diversa consapevolezza del mondo alpino: forse è giunto il momento di pensare che un’altra montagna è possibile per il terzo millennio.

La montagna del Novecento. Il volto della modernità nelle Alpi e Prealpi del Nordest

VAROTTO, MAURO
In corso di stampa

Abstract

Una panoramica e una riflessione sull’eredità epocale che il Novecento ha inciso sulle Alpi e Prealpi venete, il secolo che ha registrato l’affermarsi prepotente di interessi provenienti da un mondo esterno ed estraneo agli equilibri consolidatisi nella montagna alpina dei secoli precedenti. Pluridecennale declino demografico, fenomeni diffusi di abbandono e degrado di strutture e manufatti, avanzata della vegetazione spontanea si contrappongono all’esplosione urbana di spazi vocati al playground turistico, alla imbalsamazione memoriale, alla celebrazione della wilderness. Dalla Marmolada all’Altopiano di Asiago, dal Grappa alla Val Belluna, dalle Dolomiti Bellunesi al fronte della Grande Guerra negli Altipiani, il volume ripercorre per tappe una trasformazione che si chiude con l’aprirsi di una nuova fase alle soglie del nuovo millennio. Quella che il XX secolo ci ha consegnato è una montagna mediamente più ricca ma profondamente dicotomica, specializzata ma impoverita nella sua complessità e multifunzionalità. Più che un atto di denuncia, l’invito ad una diversa consapevolezza del mondo alpino: forse è giunto il momento di pensare che un’altra montagna è possibile per il terzo millennio.
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