Il controllo di vaste risorse petrolifere a bassi costi ha rappresentato uno degli elementi fondamentali nell’affermazione e consolidamento dell’egemonia statunitense nel XX secolo. L’esportazione dalla società statunitense all’Europa occidentale del produttivismo, l’idea di annegare il conflitto nell’abbondanza, fu possibile anche grazie all’ampia disponibilità del conveniente petrolio mediorientale. Quel petrolio rappresentò la linfa vitale dei vari “miracoli economici” in Europa e Asia orientale. Il controllo sulle fonti di produzioni e sulle reti di distribuzione e vendita della vitale materia prima si è strutturato nel corso del secolo attraverso la sinergia tra governi e grandi compagnie. Il libro ricostruisce l’evoluzione di questo rapporto, a partire dal 1914, quando la Gran Bretagna, la potenza egemone in declino, inaugurò la relazione tra pubblico e privato nel settore petrolifero, fino alla crisi dei primi anni Settanta, che rappresentò un momento di svolta cruciale in quella relazione. Si tratta in sostanza di un’indagine del concreto dispiegarsi della relazione tra potere statale e grande capitale, quel livello della vita economica e sociale che Braudel de-finiva il «contro-mercato […], il regno dell’arrangiarsi e della legge del più forte», ossia, tout court, il “capitalismo” .

Imperi del profitto. Multinazionali petrolifere e governi nel XX secolo

PETRINI, FRANCESCO
2015

Abstract

Il controllo di vaste risorse petrolifere a bassi costi ha rappresentato uno degli elementi fondamentali nell’affermazione e consolidamento dell’egemonia statunitense nel XX secolo. L’esportazione dalla società statunitense all’Europa occidentale del produttivismo, l’idea di annegare il conflitto nell’abbondanza, fu possibile anche grazie all’ampia disponibilità del conveniente petrolio mediorientale. Quel petrolio rappresentò la linfa vitale dei vari “miracoli economici” in Europa e Asia orientale. Il controllo sulle fonti di produzioni e sulle reti di distribuzione e vendita della vitale materia prima si è strutturato nel corso del secolo attraverso la sinergia tra governi e grandi compagnie. Il libro ricostruisce l’evoluzione di questo rapporto, a partire dal 1914, quando la Gran Bretagna, la potenza egemone in declino, inaugurò la relazione tra pubblico e privato nel settore petrolifero, fino alla crisi dei primi anni Settanta, che rappresentò un momento di svolta cruciale in quella relazione. Si tratta in sostanza di un’indagine del concreto dispiegarsi della relazione tra potere statale e grande capitale, quel livello della vita economica e sociale che Braudel de-finiva il «contro-mercato […], il regno dell’arrangiarsi e della legge del più forte», ossia, tout court, il “capitalismo” .
2015
978-88-9172609-4
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