L’artista statunitense Matthew Barney (San Francisco, 1967) ha raggiunto notorietà mondiale per aver realizzato una colossale serie di cinque film intitolata Cremaster Cycle, della durata di quasi otto ore (1994-2002). Il soggetto di un’opera tanto imponente è il breve periodo della vita dell’embrione umano che corrisponde alla settima settimana dal concepimento. È un periodo molto breve ma decisivo per la successiva esistenza. Vi si verifica, infatti, un minuscolo movimento delle gonadi che dà avvio alla differenziazione sessuale: se le gonadi salgono diventeranno ovaie, se discendono diventeranno testicoli. Questa vicenda, nascosta nella profondità della biologia, è trasfigurata da Barney in una stupefacente esplosione di metafore. Ne risulta una sorta di paesaggio grandioso, dove si stagliano figure immaginifiche, che agiscono tra loro intrecciando enigmatiche trame narrative. L’intervento intende innanzitutto riflettere sul metodo seguito da Barney in questa costruzione, che richiama l’architettura di un’altra grande opera enciclopedica, l’Ulysses di James Joyce. Inoltre si intende riflettere sull’immagine delle differenze di genere sessuale che si delineano nel ciclo. The American artist Matthew Barney (San Francisco, 1967) has attained international notoriety for an epic series of five films titled Cremaster Cycle (1994-2002), which have a total running time of nearly eight hours. The subject of this imposing artwork is the brief period in the development of the human embryo in the seventh week after conception. It is a very short, but extremely important moment which is decisive for the existence of the embryo. This is the phase where a tiny movement of the gonads give rise to sexual differentiation: if the gonads rise they will become ovaries, if they descend they will become testicles. This process, hidden in the complex workings of biology, has been transfigured into an overwhelming explosion of metaphors by Barney. It becomes a kind of colossal landscape, filled with figures drawn from the imagination who interact with each other, weaving enigmatic narratives. This presentation primarily intends to reflect on the method Barney used in this construction, which recalls the architecture of another great encyclopaedic work, James Joyce’s Ulysses. Furthermore, it will consider the image of sexual difference explored in the cycle.
Die mythische Kunstpraxis Matthew Barneys: Ein Versuch, sich geschlechtlicher Differenzierung zu widersetzen
BARTORELLI, GUIDO
2016
Abstract
L’artista statunitense Matthew Barney (San Francisco, 1967) ha raggiunto notorietà mondiale per aver realizzato una colossale serie di cinque film intitolata Cremaster Cycle, della durata di quasi otto ore (1994-2002). Il soggetto di un’opera tanto imponente è il breve periodo della vita dell’embrione umano che corrisponde alla settima settimana dal concepimento. È un periodo molto breve ma decisivo per la successiva esistenza. Vi si verifica, infatti, un minuscolo movimento delle gonadi che dà avvio alla differenziazione sessuale: se le gonadi salgono diventeranno ovaie, se discendono diventeranno testicoli. Questa vicenda, nascosta nella profondità della biologia, è trasfigurata da Barney in una stupefacente esplosione di metafore. Ne risulta una sorta di paesaggio grandioso, dove si stagliano figure immaginifiche, che agiscono tra loro intrecciando enigmatiche trame narrative. L’intervento intende innanzitutto riflettere sul metodo seguito da Barney in questa costruzione, che richiama l’architettura di un’altra grande opera enciclopedica, l’Ulysses di James Joyce. Inoltre si intende riflettere sull’immagine delle differenze di genere sessuale che si delineano nel ciclo. The American artist Matthew Barney (San Francisco, 1967) has attained international notoriety for an epic series of five films titled Cremaster Cycle (1994-2002), which have a total running time of nearly eight hours. The subject of this imposing artwork is the brief period in the development of the human embryo in the seventh week after conception. It is a very short, but extremely important moment which is decisive for the existence of the embryo. This is the phase where a tiny movement of the gonads give rise to sexual differentiation: if the gonads rise they will become ovaries, if they descend they will become testicles. This process, hidden in the complex workings of biology, has been transfigured into an overwhelming explosion of metaphors by Barney. It becomes a kind of colossal landscape, filled with figures drawn from the imagination who interact with each other, weaving enigmatic narratives. This presentation primarily intends to reflect on the method Barney used in this construction, which recalls the architecture of another great encyclopaedic work, James Joyce’s Ulysses. Furthermore, it will consider the image of sexual difference explored in the cycle.Pubblicazioni consigliate
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