La ricerca economica sul capitale sociale si è spesso chiesta perché territori caratterizzati da dotazioni simili di capitale fisico, umano e istituzionale attestano performance economiche diverse. La tesi sostenuta dai teorici del capitale sociale è che i fattori sociali propri di ogni territorio (strutture di relazioni cooperative e valori cognitivi-normativi) influenzino le variabili economiche, spiegando conseguentemente le diversità negli esiti economici. Le relazioni sociali e i valori cognitivi (quali i valori condivisi) e normativi (quali la fiducia) sono l’oggetto di studio dell’economia relazionale, la quale nella sostanza critica il riduzionismo della scuola marginalista basato sull’assioma dell’individualismo dell’attore economico. L’economia di relazione, alla cui base si pone il capitale sociale, può essere una chiave interpretativa innovativa e utile alla comprensione delle specifiche dinamiche che si manifestano nelle aree rurali. A tale riguardo la ricerca in ambito europeo ha evidenziato, secondo un approccio positivo, che le risorse immateriali soggiacenti all’economia di relazione – in particolare il capitale sociale – possono contribuire alla riduzione della marginalizzazione socio-economica delle aree rurali strutturalmente deboli (Marquardt et al., 2012). Inoltre, secondo un approccio normativo, il capitale sociale può essere utilmente impiegato quale strumento di politica economica e nelle conseguenti applicazioni come, ad esempio, nell’analisi e valutazione delle politiche di sviluppo rurale (Grieve e Weinspach, 2010; Lopolito et al., 2010; Pisani e Franceschetti, 2011). In letteratura sono stati proposti modelli interpretativi delle relazioni tra capitale sociale e sviluppo rurale sostenendo che la marginalità delle aree rurali non è solamente dovuta a condizioni economiche non favorevoli o a risorse mancanti, ma anche a un missing link che in alcune ipotesi (Wiesinger 2007) si estrinseca nella mancata valorizzazione delle opportunità economiche che le relazioni sociali possono circuitare, ovvero il capitale sociale. Esso stesso quindi funge da fattore dello sviluppo rurale se adeguatamente sostenuto da idonei strumenti di governance che regolano le relazioni tra gli attori locali. 2. Obiettivi della ricerca L’obiettivo generale della ricerca, sulla base di un approfondimento preliminare sul capitale sociale e lo sviluppo rurale, è stato quello di proporre una metodologia di analisi per quantificare il valore del capitale sociale strutturale e cognitivo in alcune aree rurali di selezionate regioni italiane. Nello specifico: i) proporre una metodologia per l’analisi e la valutazione del capitale sociale, nonché della governance (mediante l’identificazione di una originale batteria di indicatori), ii) applicare e testare la suddetta metodologia compiendo analisi e valutazioni empiriche, sulla scorta di dati raccolti in 5 regioni italiane, considerate quali casi di studio territoriale, nell’ambito di attuazione del programma comunitario (approccio) LEADER.
Capitale sociale e sviluppo locale. Dalla teoria alla valutazione empirica in aree rurali in Italia
FRANCESCHETTI, GIORGIO;PISANI, ELENA;
2015
Abstract
La ricerca economica sul capitale sociale si è spesso chiesta perché territori caratterizzati da dotazioni simili di capitale fisico, umano e istituzionale attestano performance economiche diverse. La tesi sostenuta dai teorici del capitale sociale è che i fattori sociali propri di ogni territorio (strutture di relazioni cooperative e valori cognitivi-normativi) influenzino le variabili economiche, spiegando conseguentemente le diversità negli esiti economici. Le relazioni sociali e i valori cognitivi (quali i valori condivisi) e normativi (quali la fiducia) sono l’oggetto di studio dell’economia relazionale, la quale nella sostanza critica il riduzionismo della scuola marginalista basato sull’assioma dell’individualismo dell’attore economico. L’economia di relazione, alla cui base si pone il capitale sociale, può essere una chiave interpretativa innovativa e utile alla comprensione delle specifiche dinamiche che si manifestano nelle aree rurali. A tale riguardo la ricerca in ambito europeo ha evidenziato, secondo un approccio positivo, che le risorse immateriali soggiacenti all’economia di relazione – in particolare il capitale sociale – possono contribuire alla riduzione della marginalizzazione socio-economica delle aree rurali strutturalmente deboli (Marquardt et al., 2012). Inoltre, secondo un approccio normativo, il capitale sociale può essere utilmente impiegato quale strumento di politica economica e nelle conseguenti applicazioni come, ad esempio, nell’analisi e valutazione delle politiche di sviluppo rurale (Grieve e Weinspach, 2010; Lopolito et al., 2010; Pisani e Franceschetti, 2011). In letteratura sono stati proposti modelli interpretativi delle relazioni tra capitale sociale e sviluppo rurale sostenendo che la marginalità delle aree rurali non è solamente dovuta a condizioni economiche non favorevoli o a risorse mancanti, ma anche a un missing link che in alcune ipotesi (Wiesinger 2007) si estrinseca nella mancata valorizzazione delle opportunità economiche che le relazioni sociali possono circuitare, ovvero il capitale sociale. Esso stesso quindi funge da fattore dello sviluppo rurale se adeguatamente sostenuto da idonei strumenti di governance che regolano le relazioni tra gli attori locali. 2. Obiettivi della ricerca L’obiettivo generale della ricerca, sulla base di un approfondimento preliminare sul capitale sociale e lo sviluppo rurale, è stato quello di proporre una metodologia di analisi per quantificare il valore del capitale sociale strutturale e cognitivo in alcune aree rurali di selezionate regioni italiane. Nello specifico: i) proporre una metodologia per l’analisi e la valutazione del capitale sociale, nonché della governance (mediante l’identificazione di una originale batteria di indicatori), ii) applicare e testare la suddetta metodologia compiendo analisi e valutazioni empiriche, sulla scorta di dati raccolti in 5 regioni italiane, considerate quali casi di studio territoriale, nell’ambito di attuazione del programma comunitario (approccio) LEADER.File | Dimensione | Formato | |
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