Gli inventari sono fonte preziosa, ma in parte infida. Se ben contestualizzate, le elencazioni in essi presenti sono utili per tracciare lo stato di patrimoni, la storia del gusto e del lusso (ovvero della cultura materiale domestica), e le vicende collezionistiche di opere d’arte. Redatti in antico regime per conservare, tutelare o spartire un’eredità (in caso di lasciti ad enti religiosi o a minori), in occasione di una confisca o in caso di consegna a vario titolo di beni mobili, atti di questo tipo si ritrovano in buon numero, ma con una certa disomogeneità, in diversi fondi dell’Archivio di Stato di Milano. Con i dodici inventari qui presentati si tenta di fornire un’edizione di fonti – utile si spera alla futura ricerca – accompagnata da saggi di contestualizzazione che ha l’obbiettivo, non solo di presentare i lavori in corso dei vari autori, ma di sottolineare le variegate possibilità di letture che questa tipologia di documenti fornisce a studiosi di differenti discipline. Una costante lezione che sembra emergere da ogni contributo è l’importanza di confrontare il singolo documento del quale ci si occupa con una molteplicità di altre fonti, siano esse documentazioni scritte di diverso tipo o una serie di sopravvivenze materiali. Da queste interferenze e dalla disamina dell’occasione nella quale viene redatto l’atto inventariale si disegna un profittevole quadro d’insieme.

Squarci d'interni. Inventari per il Rinascimento milanese

QUATTRINI, CRISTINA;ROSSETTI, EDOARDO;
2012

Abstract

Gli inventari sono fonte preziosa, ma in parte infida. Se ben contestualizzate, le elencazioni in essi presenti sono utili per tracciare lo stato di patrimoni, la storia del gusto e del lusso (ovvero della cultura materiale domestica), e le vicende collezionistiche di opere d’arte. Redatti in antico regime per conservare, tutelare o spartire un’eredità (in caso di lasciti ad enti religiosi o a minori), in occasione di una confisca o in caso di consegna a vario titolo di beni mobili, atti di questo tipo si ritrovano in buon numero, ma con una certa disomogeneità, in diversi fondi dell’Archivio di Stato di Milano. Con i dodici inventari qui presentati si tenta di fornire un’edizione di fonti – utile si spera alla futura ricerca – accompagnata da saggi di contestualizzazione che ha l’obbiettivo, non solo di presentare i lavori in corso dei vari autori, ma di sottolineare le variegate possibilità di letture che questa tipologia di documenti fornisce a studiosi di differenti discipline. Una costante lezione che sembra emergere da ogni contributo è l’importanza di confrontare il singolo documento del quale ci si occupa con una molteplicità di altre fonti, siano esse documentazioni scritte di diverso tipo o una serie di sopravvivenze materiali. Da queste interferenze e dalla disamina dell’occasione nella quale viene redatto l’atto inventariale si disegna un profittevole quadro d’insieme.
2012
9788889546536
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