Con questo contributo si vuole osservare il ruolo della psicologia delle organizzazioni nel settore dell’imprenditoria. Alcuni autori (Hisrich, Langan-Fox & Grant, 2007; Konrad & Pechlaner, 2011) hanno sottolineato l’esigenza di adottare metodologie e costrutti psicologici per gli studi legati all’entrepreneurship i quali, poiché multidisciplinari e complessi, risentono della necessità di individuare modelli e framework teorici condivisi, scale di misura validate e strumenti di indagine appropriati. Recentemente alcuni studi si sono focalizzati, perciò, sull’individuazione dell’expertise dell’imprenditore, più che sulla collezione dei suoi tratti e abilità. Partendo dalla definizione di Mieg, 2001, alcuni autori hanno classificato l’expertise imprenditoriale come una “forma forte” di expertise, associata alle caratteristiche e abilità personali, come anche alla conoscenza che provengono da pratica ed esperienza ad alto livello (Sarasvathy, 2001a&b), e fortemente contestuale. Questo ha portato all’individuazione di una teoria legata alla modalità di risolvere problemi e di prendere decisioni dell’imprenditore. Da sempre vista in prospettiva di un modello teorico denominato causal reasoning, divulgato e insegnato per la formazione dell’imprenditore, tale metodologia evolve verso la teoria dell’effectuation. Sara D. Sarasvathy (2001) ha rilevato come ci sia stato un ribaltamento dell’ottica delle prospettive di strategie nel problem-solving e nel “pensiero imprenditoriale”; l’autrice definisce con effectual reasoning: “a sequence of non-predictive strategies in dynamic problem-solving that is primarily means-driven, where goals emerge as a consequence of stakeholder commitments rather than vice versa.”
PSICOLOGIA ED IMPRENDITORIA: UN EXCURSUS SULLA TEORIA DELL'EFFECTUAL REASONING
MAERAN, ROBERTA
2013
Abstract
Con questo contributo si vuole osservare il ruolo della psicologia delle organizzazioni nel settore dell’imprenditoria. Alcuni autori (Hisrich, Langan-Fox & Grant, 2007; Konrad & Pechlaner, 2011) hanno sottolineato l’esigenza di adottare metodologie e costrutti psicologici per gli studi legati all’entrepreneurship i quali, poiché multidisciplinari e complessi, risentono della necessità di individuare modelli e framework teorici condivisi, scale di misura validate e strumenti di indagine appropriati. Recentemente alcuni studi si sono focalizzati, perciò, sull’individuazione dell’expertise dell’imprenditore, più che sulla collezione dei suoi tratti e abilità. Partendo dalla definizione di Mieg, 2001, alcuni autori hanno classificato l’expertise imprenditoriale come una “forma forte” di expertise, associata alle caratteristiche e abilità personali, come anche alla conoscenza che provengono da pratica ed esperienza ad alto livello (Sarasvathy, 2001a&b), e fortemente contestuale. Questo ha portato all’individuazione di una teoria legata alla modalità di risolvere problemi e di prendere decisioni dell’imprenditore. Da sempre vista in prospettiva di un modello teorico denominato causal reasoning, divulgato e insegnato per la formazione dell’imprenditore, tale metodologia evolve verso la teoria dell’effectuation. Sara D. Sarasvathy (2001) ha rilevato come ci sia stato un ribaltamento dell’ottica delle prospettive di strategie nel problem-solving e nel “pensiero imprenditoriale”; l’autrice definisce con effectual reasoning: “a sequence of non-predictive strategies in dynamic problem-solving that is primarily means-driven, where goals emerge as a consequence of stakeholder commitments rather than vice versa.”Pubblicazioni consigliate
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