Nella quasi totale assenza di testimonianze documentarie sulle origini del teatro musicale milanese, la Musica a più voci di Giulio Cesare Ardemanio, pubblicata da Gratiadio Ferioli nel 1628, riveste un’importanza storica cruciale. Essa infatti rappresenta la prima testimonianza superstite di musica per il teatro composta da un milanese, stampata a Milano ed ivi rappresentata in una circostanza nota. Le musiche furono composte in occasione della rappresentazione di un’azione pastorale in onore di san Carlo Borromeo, recitata durante il carnevale del 1628 dagli allievi del Collegio di Santa Maria dei Nobili, che erano anche autori dei testi poetici musicati. Musica d’occasione, ma sufficientemente viva e spigliata da mostrare, oltre al mestiere, la versatilità e il gusto aggiornato del loro autore: figura di fama grande ai tempi suoi, oggi riportata all’attenzione della musicologia dopo quasi quattro secoli di oblio. Nei quindici numeri in cui si articola la partitura, originariamente intercalati all’azione recitata con cui formavano un’inscindibile unità drammaturgica, Ardemanio offre un ricco campionario di tecniche e stili che va dalla ieratica declamazione corale delle pagine più celebrative in onore del Santo, alla scrittura madrigalistica di stampo tardo-rinascimentale, al brio e alla freschezza delle canzonette e dei balletti di ninfe e pastori, alla più moderna pittura degli affetti delle arie solistiche su basso continuo, in un affresco che restituisce efficacemente la vitalità creativa di uno dei migliori interpreti del primo barocco musicale padano. Oltre al risultato della ri-combinazione delle parti di cui constano i due esemplari incompleti superstiti, la presente edizione offre anche una proposta di ricostruzione della parte, attualmente irreperibile, del Secondo canto.
GIULIO CESARE ARDEMANIO, Musica a più voci (Milano, 1628). Composizioni per un’azione pastorale in onore di San Carlo Borromeo
TOFFETTI, MARINA
2012
Abstract
Nella quasi totale assenza di testimonianze documentarie sulle origini del teatro musicale milanese, la Musica a più voci di Giulio Cesare Ardemanio, pubblicata da Gratiadio Ferioli nel 1628, riveste un’importanza storica cruciale. Essa infatti rappresenta la prima testimonianza superstite di musica per il teatro composta da un milanese, stampata a Milano ed ivi rappresentata in una circostanza nota. Le musiche furono composte in occasione della rappresentazione di un’azione pastorale in onore di san Carlo Borromeo, recitata durante il carnevale del 1628 dagli allievi del Collegio di Santa Maria dei Nobili, che erano anche autori dei testi poetici musicati. Musica d’occasione, ma sufficientemente viva e spigliata da mostrare, oltre al mestiere, la versatilità e il gusto aggiornato del loro autore: figura di fama grande ai tempi suoi, oggi riportata all’attenzione della musicologia dopo quasi quattro secoli di oblio. Nei quindici numeri in cui si articola la partitura, originariamente intercalati all’azione recitata con cui formavano un’inscindibile unità drammaturgica, Ardemanio offre un ricco campionario di tecniche e stili che va dalla ieratica declamazione corale delle pagine più celebrative in onore del Santo, alla scrittura madrigalistica di stampo tardo-rinascimentale, al brio e alla freschezza delle canzonette e dei balletti di ninfe e pastori, alla più moderna pittura degli affetti delle arie solistiche su basso continuo, in un affresco che restituisce efficacemente la vitalità creativa di uno dei migliori interpreti del primo barocco musicale padano. Oltre al risultato della ri-combinazione delle parti di cui constano i due esemplari incompleti superstiti, la presente edizione offre anche una proposta di ricostruzione della parte, attualmente irreperibile, del Secondo canto.Pubblicazioni consigliate
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