Il tema che è oggetto di confronto oggi è di grande respiro e già dal titolo stesso ne emerge la complessa problematicità. Infatti nel titolo c’è l’idea di una rete infrastrutturale europea a cui il Veneto, ma non solo, è chiamato a contribuire se non vuole rischiare di finire in una posizione di marginalità. Va da sé che il Veneto non è l’unica regione ad essere interessata al rafforzamento della rete infrastrutturale europea, ma lo sono tutte le regioni dell’area padana. Mi pare opportuno che si parli di rete infrastrutturale europea ed a questa espressione vorrei dare un significato ampio, offrendo anche una provocazione, nel senso che penso che la principale infrastruttura che l’Europa deve darsi, in una prospettiva di medio periodo, è data da quelle riforme istituzionali capaci di creare una vera governance a livello sovra nazionale. Le buone infrastrutture, in genere, hanno la tendenza a rafforzarsi reciprocamente ed è evidente che le infrastrutture materiali, pensate a livello europeo, danno il senso della sfida che la nuova Europa deve affrontare a seguito dei grandi cambiamenti che avvengono nel mondo intero. Si sta sviluppando una competizione tra grandi aree economiche, ma anche politiche, alla quale l’Europa intera deve partecipare migliorando la sua capacità competitiva complessiva. E’ opinione generale che un modo per migliorare tale capacità competitiva sia quello di rendere più efficienti i sistemi infrastrutturali esistenti, puntando a rafforzare il ruolo delle punte di eccellenza.
Il futuro della rete infrastrutturale europea in Veneto
BOSCHETTO, PASQUALINO
2009
Abstract
Il tema che è oggetto di confronto oggi è di grande respiro e già dal titolo stesso ne emerge la complessa problematicità. Infatti nel titolo c’è l’idea di una rete infrastrutturale europea a cui il Veneto, ma non solo, è chiamato a contribuire se non vuole rischiare di finire in una posizione di marginalità. Va da sé che il Veneto non è l’unica regione ad essere interessata al rafforzamento della rete infrastrutturale europea, ma lo sono tutte le regioni dell’area padana. Mi pare opportuno che si parli di rete infrastrutturale europea ed a questa espressione vorrei dare un significato ampio, offrendo anche una provocazione, nel senso che penso che la principale infrastruttura che l’Europa deve darsi, in una prospettiva di medio periodo, è data da quelle riforme istituzionali capaci di creare una vera governance a livello sovra nazionale. Le buone infrastrutture, in genere, hanno la tendenza a rafforzarsi reciprocamente ed è evidente che le infrastrutture materiali, pensate a livello europeo, danno il senso della sfida che la nuova Europa deve affrontare a seguito dei grandi cambiamenti che avvengono nel mondo intero. Si sta sviluppando una competizione tra grandi aree economiche, ma anche politiche, alla quale l’Europa intera deve partecipare migliorando la sua capacità competitiva complessiva. E’ opinione generale che un modo per migliorare tale capacità competitiva sia quello di rendere più efficienti i sistemi infrastrutturali esistenti, puntando a rafforzare il ruolo delle punte di eccellenza.Pubblicazioni consigliate
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