Questo volume raccoglie i contributi elaborati in seguito ai lavori di un Seminario di studi svoltosi il 15 Ottobre 2010, a Trento, nell’ambito del Concorso Internazionale di Scultura, indetto dalla Sezione provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Il precipuo intento del Seminario e’ stato quello di dibattere da prospettive diverse – estetiche, storico-artistiche, psicologiche – sull’ormai secolare questione se la scultura, per essere fruita appieno, possa o debba essere non solo guardata, ma pure sentita con le mani e con il corpo. I saggi presentati trattano alcuni nodi problematici che a tale questione fanno riferimento, collocandosi all’interno di un continuum i cui due estremi rappresentano: a un livello generale e teorico, la necessita’ di chiarificare principi e leggi implicati nel funzionamento dell’attivita’ percettiva, che sta a fondamento del nostro rapporto psicofisico con il mondo, e quindi anche del comportamento estetico; a un livello specifico e pratico, l’esigenza di individuare, elaborare e validare procedure e strategie che favoriscano la formazione – compresa la formazione estetica – di soggetti diversamente abili, non vedenti.
Vedere con mano. La fruizione della scultura tra tatto e visione
ARGENTON, ALBERTO
2011
Abstract
Questo volume raccoglie i contributi elaborati in seguito ai lavori di un Seminario di studi svoltosi il 15 Ottobre 2010, a Trento, nell’ambito del Concorso Internazionale di Scultura, indetto dalla Sezione provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Il precipuo intento del Seminario e’ stato quello di dibattere da prospettive diverse – estetiche, storico-artistiche, psicologiche – sull’ormai secolare questione se la scultura, per essere fruita appieno, possa o debba essere non solo guardata, ma pure sentita con le mani e con il corpo. I saggi presentati trattano alcuni nodi problematici che a tale questione fanno riferimento, collocandosi all’interno di un continuum i cui due estremi rappresentano: a un livello generale e teorico, la necessita’ di chiarificare principi e leggi implicati nel funzionamento dell’attivita’ percettiva, che sta a fondamento del nostro rapporto psicofisico con il mondo, e quindi anche del comportamento estetico; a un livello specifico e pratico, l’esigenza di individuare, elaborare e validare procedure e strategie che favoriscano la formazione – compresa la formazione estetica – di soggetti diversamente abili, non vedenti.Pubblicazioni consigliate
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