Presentazione del volume Il tema della metafora è sicuramente uno dei più affascinanti e studiati di ogni tempo. In particolare, nel Novecento, dopo la pubblicazione di The philosophy of Rhetoric di Ivor Armstrong Richards, si è assistito ad una notevole crescita di interesse per questa figura che ha coinvolto pressoché ogni ambito dello scibile, producendo un'alluvionale letteratura caratterizzata da un altissimo grado di interdisciplinarietà. In questo scenario, i giuristi e i filosofi del diritto, salvo rare e assai recenti eccezioni, sembrano essere finora entrati, per così dire, in punta di piedi: da un lato ritenendo che non vi fosse lo spazio per individuare uno specifico ruolo del linguaggio metaforico nel discorso giuridico, trattandosi di una modalità del linguaggio ordinario da studiarsi, semmai, nell'ambito di una filosofia generale del linguaggio. Dall'altro, forse, temendo di dare rilevanza ad uno strumento potenzialmente idoneo ad aumentare la vaghezza dei discorsi, in un settore dell'esperienza, quello del diritto, nel quale, invece, lo sforzo dei parlanti dovrebbe sempre andare nella direzione di precisarli. In questo lavoro, l'Autore, seguendo alcuni spunti emersi dalla filosofia del XX secolo, e attraverso il ripensamento della definizione aristotelica di questo tropo, offre un contributo alla riflessione giusfilosofica sulla possibilità di ritrovare il quadro teorico di riferimento per discutere di un fenomeno che, comunque lo si consideri, è presente a tutti i livelli del discorso giuridico.
Lo scudo di Dioniso. Contributo allo studio della metafora giuridica.
SARRA, CLAUDIO
2010
Abstract
Presentazione del volume Il tema della metafora è sicuramente uno dei più affascinanti e studiati di ogni tempo. In particolare, nel Novecento, dopo la pubblicazione di The philosophy of Rhetoric di Ivor Armstrong Richards, si è assistito ad una notevole crescita di interesse per questa figura che ha coinvolto pressoché ogni ambito dello scibile, producendo un'alluvionale letteratura caratterizzata da un altissimo grado di interdisciplinarietà. In questo scenario, i giuristi e i filosofi del diritto, salvo rare e assai recenti eccezioni, sembrano essere finora entrati, per così dire, in punta di piedi: da un lato ritenendo che non vi fosse lo spazio per individuare uno specifico ruolo del linguaggio metaforico nel discorso giuridico, trattandosi di una modalità del linguaggio ordinario da studiarsi, semmai, nell'ambito di una filosofia generale del linguaggio. Dall'altro, forse, temendo di dare rilevanza ad uno strumento potenzialmente idoneo ad aumentare la vaghezza dei discorsi, in un settore dell'esperienza, quello del diritto, nel quale, invece, lo sforzo dei parlanti dovrebbe sempre andare nella direzione di precisarli. In questo lavoro, l'Autore, seguendo alcuni spunti emersi dalla filosofia del XX secolo, e attraverso il ripensamento della definizione aristotelica di questo tropo, offre un contributo alla riflessione giusfilosofica sulla possibilità di ritrovare il quadro teorico di riferimento per discutere di un fenomeno che, comunque lo si consideri, è presente a tutti i livelli del discorso giuridico.Pubblicazioni consigliate
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