Vengono descritte membrane ibride a base di biossido di titanio cristallino, contenente atomi di fluoro all’interno del reticolo cristallino costituito da atomi di titanio e ossigeno, ed avente formula [(TiO2)Fn], dove n varia tra 0.09 e 0.35; tali membrane ibride sono particolarmente adatte per la produzione di celle a combustibile ed elettrolizzatori. Il biossido di titanio in esse contenuto viene prodotto con un processo comprendente i seguenti passaggi: (a) un minerale di titanio contenente ferro viene fatto reagire con una soluzione acquosa di NH4HF2; (b) la dispersione acquosa così ottenuta è filtrata con conseguente separazione di un residuo solido ed una soluzione acquosa contenente sali di titanio; (c) la soluzione acquosa così ottenuta viene sottoposta a idrolisi, detta idrolisi comprendente una prima fase a pH 7,0 - 8,0 ed una seconda fase a pH 9 - 11; (d) la dispersione acquosa così ottenuta è filtrata ed il residuo solido è sottoposto a piroidrolisi ad una temperatura massima di circa 500° C, preferibilmente di circa 450° C.

'Membrane ibride contenenti biossido di titanio drogato con fluoro', brevetto italiano depositato il 09/08/2010

DI NOTO, VITO;NEGRO, ENRICO;
2010

Abstract

Vengono descritte membrane ibride a base di biossido di titanio cristallino, contenente atomi di fluoro all’interno del reticolo cristallino costituito da atomi di titanio e ossigeno, ed avente formula [(TiO2)Fn], dove n varia tra 0.09 e 0.35; tali membrane ibride sono particolarmente adatte per la produzione di celle a combustibile ed elettrolizzatori. Il biossido di titanio in esse contenuto viene prodotto con un processo comprendente i seguenti passaggi: (a) un minerale di titanio contenente ferro viene fatto reagire con una soluzione acquosa di NH4HF2; (b) la dispersione acquosa così ottenuta è filtrata con conseguente separazione di un residuo solido ed una soluzione acquosa contenente sali di titanio; (c) la soluzione acquosa così ottenuta viene sottoposta a idrolisi, detta idrolisi comprendente una prima fase a pH 7,0 - 8,0 ed una seconda fase a pH 9 - 11; (d) la dispersione acquosa così ottenuta è filtrata ed il residuo solido è sottoposto a piroidrolisi ad una temperatura massima di circa 500° C, preferibilmente di circa 450° C.
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