L’utilizzo alimentare delle piante spontanee è stato definito fitoalimurgia. Il termine “alimurgia” è stato coniato da Giovanni Targioni-Tozzetti nel 1767 per indicare lo studio delle soluzioni da ricercare in caso di urgenza alimentare (alimenta urgentia = alimurgia)”: l’alimurgia è quindi “la disciplina che si occupa di ricercare quanto può essere utile nel caso di necessità alimentare”. Questo termine è stato riproposto più recentemente da Oreste Mattirolo nel 1918, con l’aggiunta del prefisso “fito” che rende il termine più preciso e ne definisce meglio il campo di interesse. Il termine in ogni caso al momento non è riportato nei dizionari della lingua italiana. Su proposta del Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali (DAAPV) dell’Università di Padova e dell’Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale del CNR (CNR-IBAF), la Regione Veneto ha finanziato il progetto di allestire tre giardini fitoalimurgici dove raccogliere gran parte delle piante alimurgiche usate in regione; il progetto prevede anche la raccolta e l’organizzazione dei saperi collegati a dette piante (tradizioni, ricette…) da eseguire in gran parte con un approccio etnologico.
Il giardino fitoalimurgico per la valorizzazione delle specie spontanee
ZANIN, GIUSEPPE;ZANIN, GIAMPAOLO
2008
Abstract
L’utilizzo alimentare delle piante spontanee è stato definito fitoalimurgia. Il termine “alimurgia” è stato coniato da Giovanni Targioni-Tozzetti nel 1767 per indicare lo studio delle soluzioni da ricercare in caso di urgenza alimentare (alimenta urgentia = alimurgia)”: l’alimurgia è quindi “la disciplina che si occupa di ricercare quanto può essere utile nel caso di necessità alimentare”. Questo termine è stato riproposto più recentemente da Oreste Mattirolo nel 1918, con l’aggiunta del prefisso “fito” che rende il termine più preciso e ne definisce meglio il campo di interesse. Il termine in ogni caso al momento non è riportato nei dizionari della lingua italiana. Su proposta del Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali (DAAPV) dell’Università di Padova e dell’Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale del CNR (CNR-IBAF), la Regione Veneto ha finanziato il progetto di allestire tre giardini fitoalimurgici dove raccogliere gran parte delle piante alimurgiche usate in regione; il progetto prevede anche la raccolta e l’organizzazione dei saperi collegati a dette piante (tradizioni, ricette…) da eseguire in gran parte con un approccio etnologico.Pubblicazioni consigliate
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