L’ottenimento di una buona efficacia da parte di un agrofarmaco dipende, oltre che dalla scelta appropriata del prodotto e dal momento di applicazione, anche e soprattutto dalla modalità con la quale avviene la sua distribuzione. Una regolazione dell’irroratrice aumenta la qualità del trattamento permettendo una corretta distribuzione degli agrofarmaci: oltre che migliorare l’efficacia, riduce la dispersione di prodotto nell’ambiente e la quantità di miscela fitoiatrica che rimane nel serbatoio. Tutto ciò è di particolare importanza nei trattamenti alle colture protette, dove risultano elevati sia il numero di interventi fitoiatrici, sia i rischi per l’operatore e l’ambiente in generale. Con l’obiettivo di ridurre la contaminazione ambientale, quella del prodotto vegetale finale e i rischi per la salute dell'operatore che possono derivare dalle operazioni necessarie per la difesa delle colture orticole protette, e anche con lo scopo di seguire le indicazioni dell'Unione Europea mirate ad incentivare una produzione agricola a ridotto impatto ambientale (Reg. 1257/99) è stato proposto e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) uno specifico PRogetto di Interesse Nazionale (PRIN). La finalità di tale progetto di ricerca, al quale hanno partecipato le Università di Torino, Padova, Pisa, Bari e Catania, erano quelle di: • individuare le macchine e le modalità operative attualmente in uso e quelle più idonee per una coltivazione sostenibile degli ortaggi in tunnel o in serra; • sviluppare una metodologia di prova e le attrezzature necessarie per consentire il controllo funzionale e la taratura periodica delle macchine irroratrici impiegate su tali colture; • divulgare agli utenti le conoscenze circa i criteri di scelta e impiego di tali macchine. I risultati ottenuti nel corso del biennio di sperimentazione si ritiene abbiano consentito: • di ottenere una precisa fotografia della situazione esistente nel settore delle macchine per i trattamenti alle colture protette; • di individuare le soluzioni tecniche ed operative in grado di migliorare la qualità della distribuzione, ridurre le perdite di prodotto e garantire una migliore sicurezza per l’operatore e l’ambiente in generale; • fornire dei primi strumenti operativi per migliorare lo stato di funzionamento delle macchine irroratrici attualmente impiegate nel settore quali la definizione di una metodologia di prova e della strumentazione necessaria per il loro periodico controllo funzionale.
MACCHINE E LORO REGOLAZIONI PER UNA DIFESA SOSTENIBILE DELLE COLTURE PROTETTE
FRISO, DARIO;
2008
Abstract
L’ottenimento di una buona efficacia da parte di un agrofarmaco dipende, oltre che dalla scelta appropriata del prodotto e dal momento di applicazione, anche e soprattutto dalla modalità con la quale avviene la sua distribuzione. Una regolazione dell’irroratrice aumenta la qualità del trattamento permettendo una corretta distribuzione degli agrofarmaci: oltre che migliorare l’efficacia, riduce la dispersione di prodotto nell’ambiente e la quantità di miscela fitoiatrica che rimane nel serbatoio. Tutto ciò è di particolare importanza nei trattamenti alle colture protette, dove risultano elevati sia il numero di interventi fitoiatrici, sia i rischi per l’operatore e l’ambiente in generale. Con l’obiettivo di ridurre la contaminazione ambientale, quella del prodotto vegetale finale e i rischi per la salute dell'operatore che possono derivare dalle operazioni necessarie per la difesa delle colture orticole protette, e anche con lo scopo di seguire le indicazioni dell'Unione Europea mirate ad incentivare una produzione agricola a ridotto impatto ambientale (Reg. 1257/99) è stato proposto e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) uno specifico PRogetto di Interesse Nazionale (PRIN). La finalità di tale progetto di ricerca, al quale hanno partecipato le Università di Torino, Padova, Pisa, Bari e Catania, erano quelle di: • individuare le macchine e le modalità operative attualmente in uso e quelle più idonee per una coltivazione sostenibile degli ortaggi in tunnel o in serra; • sviluppare una metodologia di prova e le attrezzature necessarie per consentire il controllo funzionale e la taratura periodica delle macchine irroratrici impiegate su tali colture; • divulgare agli utenti le conoscenze circa i criteri di scelta e impiego di tali macchine. I risultati ottenuti nel corso del biennio di sperimentazione si ritiene abbiano consentito: • di ottenere una precisa fotografia della situazione esistente nel settore delle macchine per i trattamenti alle colture protette; • di individuare le soluzioni tecniche ed operative in grado di migliorare la qualità della distribuzione, ridurre le perdite di prodotto e garantire una migliore sicurezza per l’operatore e l’ambiente in generale; • fornire dei primi strumenti operativi per migliorare lo stato di funzionamento delle macchine irroratrici attualmente impiegate nel settore quali la definizione di una metodologia di prova e della strumentazione necessaria per il loro periodico controllo funzionale.Pubblicazioni consigliate
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