La monografia – traduzione russa di un lavoro del 2000 realizzata con la collaborazione dell’A. per iniziativa del Consiglio Scientifico per la “Storia della letteratura mondiale” e dell’Istituto di Letteratura russa (Puškinskij Dom) dell’Accademia delle Scienze russa – tenta di ricostruire il ruolo svolto nella vita teatrale della corte dell’imperatrice Anna Ioannovna dalle tre compagnie di comici dell’arte italiani che vi si susseguirono fra il 1731 e il 1737-38. Lo studio comparato di alcuni documenti rinvenuti negli archivi russi e delle ricche fonti occidentali, ha consentito all’A. di correggere i numerosi errori di datazione e attribuzione rinvenibili nella maggior parte delle opere, per lo più già datate e in lingua russa, concernenti l’argomento in questione e, in conclusione, di arrivare a ricostruire con buona approssimazione sia la compagine umana che il repertorio artistico delle tre troupes. Per giungere a meglio illuminare il significato, non solo contingente, che l’attività svolta dai commedianti italiani fra Mosca e San Pietroburgo ha avuto per la storia del teatro russo, l’A. cala poi il nucleo centrale del lavoro in un quadro storico-critico volto a delineare il processo evolutivo tanto della pratica quanto della concezione teatrale russa, con particolare attenzione, naturalmente, per il genere comico. Da un lato vengono così indagati i tratti del teatro russo anteriore all’età di Anna Ioannovna, cercando di individuarvi possibili anticipazioni di quella particolare idea della rappresentazione scenica di cui le nostre maschere si fecero esempi concreti nell’ancor “barbara” corte moscovita-pietroburghese; dall’altro viene proposta una fuga in avanti, una sorta di inseguimento nel tempo moderno e contemporaneo delle numerose suggestioni sia tematiche che formali esercitate dall’“improvvisa” su non pochi dei grandi protagonisti del teatro nazionale russo: non solo su commediografi come Aleksandr Sumarokov, Denis Fonvizin e Nikolaj Gogol’, ma anche su celebrati maestri della regia teatrale proto novecentesca, quali Tairov, Vachtangov, Miklaševskij, Mejerchol’d ed Evreinov. Il lavoro si conclude con tre appendici contenenti alcuni documenti utilizzati nel corso del lavoro e un breve profilo biografico dei comici delle tre compagnie italiane, la cui esperienza russa è, nella quasi totalità dei casi, ignorata dalla maggior parte dei repertori teatrali sia italiani che stranieri.

Komedija del' arte i ee ispolniteli pri dvore Anny Ioannovny (1731-1738)

FERRAZZI, MARIALUISA
2008

Abstract

La monografia – traduzione russa di un lavoro del 2000 realizzata con la collaborazione dell’A. per iniziativa del Consiglio Scientifico per la “Storia della letteratura mondiale” e dell’Istituto di Letteratura russa (Puškinskij Dom) dell’Accademia delle Scienze russa – tenta di ricostruire il ruolo svolto nella vita teatrale della corte dell’imperatrice Anna Ioannovna dalle tre compagnie di comici dell’arte italiani che vi si susseguirono fra il 1731 e il 1737-38. Lo studio comparato di alcuni documenti rinvenuti negli archivi russi e delle ricche fonti occidentali, ha consentito all’A. di correggere i numerosi errori di datazione e attribuzione rinvenibili nella maggior parte delle opere, per lo più già datate e in lingua russa, concernenti l’argomento in questione e, in conclusione, di arrivare a ricostruire con buona approssimazione sia la compagine umana che il repertorio artistico delle tre troupes. Per giungere a meglio illuminare il significato, non solo contingente, che l’attività svolta dai commedianti italiani fra Mosca e San Pietroburgo ha avuto per la storia del teatro russo, l’A. cala poi il nucleo centrale del lavoro in un quadro storico-critico volto a delineare il processo evolutivo tanto della pratica quanto della concezione teatrale russa, con particolare attenzione, naturalmente, per il genere comico. Da un lato vengono così indagati i tratti del teatro russo anteriore all’età di Anna Ioannovna, cercando di individuarvi possibili anticipazioni di quella particolare idea della rappresentazione scenica di cui le nostre maschere si fecero esempi concreti nell’ancor “barbara” corte moscovita-pietroburghese; dall’altro viene proposta una fuga in avanti, una sorta di inseguimento nel tempo moderno e contemporaneo delle numerose suggestioni sia tematiche che formali esercitate dall’“improvvisa” su non pochi dei grandi protagonisti del teatro nazionale russo: non solo su commediografi come Aleksandr Sumarokov, Denis Fonvizin e Nikolaj Gogol’, ma anche su celebrati maestri della regia teatrale proto novecentesca, quali Tairov, Vachtangov, Miklaševskij, Mejerchol’d ed Evreinov. Il lavoro si conclude con tre appendici contenenti alcuni documenti utilizzati nel corso del lavoro e un breve profilo biografico dei comici delle tre compagnie italiane, la cui esperienza russa è, nella quasi totalità dei casi, ignorata dalla maggior parte dei repertori teatrali sia italiani che stranieri.
2008
9785020356658
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