Il fenomeno della tratta di esseri umani sembra essere i in costante e significativo incremento ben oltre i confini di quei contesti e di quei meccanismi sociali che rinviano a società organizzate su sistemi di disuguaglianza di diritto o comunque riferibili a vincoli culturali e normativi di tipo quasi feudale. La presenza in pressoché tutte le aree geo-politiche del mondo di forme di asservimento assimilabili al lavoro schiavo o servile indurrebbe ad escludere che tale situazione rivesta carattere episodico, emergenziale o congiunturale. Il termine schiavitù è riferibile ad una pluralità di situazioni complessivamente definite da una sistematica violazione dei diritti fondamentali della persona umana. Quello della schiavitù è infatti uno degli esempi più evidenti di come le diverse categorie o “generazioni” di diritti umani sono strettamente interdipendenti. Si tratta di una situazione che configura violazioni ai diritti umani di base riconosciuti a tutti, a prescindere dall’appartenenza sessuale, dalla nazionalità, dallo status sociale, dall’occupazione da altre eventuali differenze. La schiavitù di fatto pone a pregiudizio diritti inalienabili come il diritto alla vita, quello alla dignità e alla sicurezza, il diritto alla salute, e all’eguaglianza, nonché i diritti previsti a tutela del lavoratore. Che lo scenario economico attuale costituisca il terreno ideale per l’insediamento della fiorente industria mondiale dello sfruttamento schiavistico la cui attività è quasi sempre legata ad organizzazioni criminali o a potenti lobbies, è noto ormai da tempo. L’impatto causato dalle trasformazione nell’Est europeo, dal persistere di una iniqua divisione internazionale del lavoro fra Nord e Sud del mondo e dall’affiorare di crisi emergenziali complesse di carattere interno e internazionale, ha comportato in questi ultimi anni un incremento delle disuguaglianze sociali, della scarsità, della precarietà, della conflittualità inter-etnica, degli autoritarismi e della militarizzazione dei territori. E’ all’interno di questo spazio che si è venuto a creare a seguito dell’integrazione fra i mercati mondiali, che la possibilità di limitare o governare gli spostamenti di larghe quote di popolazione utilizzando i normali strumenti offerti dalle legislazioni delle democrazie occidentali si sta manifestando alquanto problematica, come l’esperienza dell’ultimo decennio ha ampiamente evidenziato. La diffusione dei processi migratori in aree del mondo anche precedentemente non interessate da questo fenomeno è sicuramente uno fra gli scenari più importanti per la questione della tratta di esseri umani. Con l’accrescere dei differenziali di sviluppo tra paesi collocati centralmente nel sistema mondo e paesi di fatto situati in una posizione meno rilevante a livello economico e politico, è ineluttabilmente aumentata anche la necessità per milioni di persone di concepire un progetto di vita personale in cui le chances di miglioramento delle opportunità in termini di accesso alle risorse e di sicurezza personale possano essere ricercate oltre i confini del proprio paese. Una delle caratteristiche peculiari ad alcune modalità di sfruttamento assimilabili alla schiavitù è rappresentata dall’alto grado di mobilità dei soggetti vittime di queste pratiche. Schiavitù e servitù, e per quanto qui rileva, il loro prendere forma nel fenomeno della tratta delle donne e dei minori a scopo di sfruttamento sessuale, si configurano come

Diritti umani e traffico di persone a scopo di sfruttamento sessuale: uno sguardo allo scenario internazionale

DEGANI, PAOLA
2002

Abstract

Il fenomeno della tratta di esseri umani sembra essere i in costante e significativo incremento ben oltre i confini di quei contesti e di quei meccanismi sociali che rinviano a società organizzate su sistemi di disuguaglianza di diritto o comunque riferibili a vincoli culturali e normativi di tipo quasi feudale. La presenza in pressoché tutte le aree geo-politiche del mondo di forme di asservimento assimilabili al lavoro schiavo o servile indurrebbe ad escludere che tale situazione rivesta carattere episodico, emergenziale o congiunturale. Il termine schiavitù è riferibile ad una pluralità di situazioni complessivamente definite da una sistematica violazione dei diritti fondamentali della persona umana. Quello della schiavitù è infatti uno degli esempi più evidenti di come le diverse categorie o “generazioni” di diritti umani sono strettamente interdipendenti. Si tratta di una situazione che configura violazioni ai diritti umani di base riconosciuti a tutti, a prescindere dall’appartenenza sessuale, dalla nazionalità, dallo status sociale, dall’occupazione da altre eventuali differenze. La schiavitù di fatto pone a pregiudizio diritti inalienabili come il diritto alla vita, quello alla dignità e alla sicurezza, il diritto alla salute, e all’eguaglianza, nonché i diritti previsti a tutela del lavoratore. Che lo scenario economico attuale costituisca il terreno ideale per l’insediamento della fiorente industria mondiale dello sfruttamento schiavistico la cui attività è quasi sempre legata ad organizzazioni criminali o a potenti lobbies, è noto ormai da tempo. L’impatto causato dalle trasformazione nell’Est europeo, dal persistere di una iniqua divisione internazionale del lavoro fra Nord e Sud del mondo e dall’affiorare di crisi emergenziali complesse di carattere interno e internazionale, ha comportato in questi ultimi anni un incremento delle disuguaglianze sociali, della scarsità, della precarietà, della conflittualità inter-etnica, degli autoritarismi e della militarizzazione dei territori. E’ all’interno di questo spazio che si è venuto a creare a seguito dell’integrazione fra i mercati mondiali, che la possibilità di limitare o governare gli spostamenti di larghe quote di popolazione utilizzando i normali strumenti offerti dalle legislazioni delle democrazie occidentali si sta manifestando alquanto problematica, come l’esperienza dell’ultimo decennio ha ampiamente evidenziato. La diffusione dei processi migratori in aree del mondo anche precedentemente non interessate da questo fenomeno è sicuramente uno fra gli scenari più importanti per la questione della tratta di esseri umani. Con l’accrescere dei differenziali di sviluppo tra paesi collocati centralmente nel sistema mondo e paesi di fatto situati in una posizione meno rilevante a livello economico e politico, è ineluttabilmente aumentata anche la necessità per milioni di persone di concepire un progetto di vita personale in cui le chances di miglioramento delle opportunità in termini di accesso alle risorse e di sicurezza personale possano essere ricercate oltre i confini del proprio paese. Una delle caratteristiche peculiari ad alcune modalità di sfruttamento assimilabili alla schiavitù è rappresentata dall’alto grado di mobilità dei soggetti vittime di queste pratiche. Schiavitù e servitù, e per quanto qui rileva, il loro prendere forma nel fenomeno della tratta delle donne e dei minori a scopo di sfruttamento sessuale, si configurano come
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