Il volume presenta una raccolta di saggi dedicata all’analisi delle politiche per le aree urbane e la progettazione di aree vaste, maturata nell’ambito del Laboratorio Dire & Fare per lo sviluppo locale 2006 dell'Università di Padova. Il tema delle politiche urbane mette in evidenza la peculiarità del caso del Nord Est, sottolineandone alcuni limiti e aspetti problematici. Lo sviluppo del Veneto, a differenza del modello fordista del Nord Ovest (grande fabbrica, grande città), è stato caratterizzato infatti dal fenomeno dell’economia diffusa e della campagna urbanizzata, tipico della “Terza Italia” delle PMI. La rapida crescita economica che, a partire dalla fine degli anni Settanta, ha portato ai fenomeni della campagna industrializzata e urbanizzata, giunta ormai a un livello di saturazione e di esaurimento delle risorse del territorio, ha fatto emergere un modello di sviluppo urbano di tipo policentrico, privo di un centro regolatore. Un modello che è stato innestato sulla sostanziale frattura fra la città, Venezia “la dominante”, e la campagna, che ha da sempre caratterizzato il Veneto “bianco”, con gli altri sei capoluoghi di provincia alla ricerca di un ruolo “centrale” difficilmente riconosciuto dagli altri comuni. E’ mancato insomma un legame tra città e campagna industrializzata, ma anche una regolazione politica provinciale e regionale dello sviluppo del territorio. Affrontare il tema della progettazione di Aree Vaste, in questo contesto, significa quindi ripensare il modello di sviluppo del Veneto e proporre un “modo di regolazione” che sia in grado di garantirne la sostenibilità, tenendo conto delle risorse del territorio: non solo a partire dai sistemi locali di PMI e dai distretti industriali, ma anche dai Comuni, dai governi locali, individuando strumenti amministrativi più adeguati ad operare nella logica delle reti di governance anche multilivello, in grado di far dialogare attori pubblici e privati. I casi delle Unioni di Comuni e delle Città o Aree metropolitane e della pianificazione strategica provinciale e regionale costituiscono, in tal senso, esempi interessanti di policies.
Dalla città alle reti urbane. Politiche per la progettazione di aree vaste a confronto
MESSINA, PATRIZIA;SALVATO, MAURO
2007
Abstract
Il volume presenta una raccolta di saggi dedicata all’analisi delle politiche per le aree urbane e la progettazione di aree vaste, maturata nell’ambito del Laboratorio Dire & Fare per lo sviluppo locale 2006 dell'Università di Padova. Il tema delle politiche urbane mette in evidenza la peculiarità del caso del Nord Est, sottolineandone alcuni limiti e aspetti problematici. Lo sviluppo del Veneto, a differenza del modello fordista del Nord Ovest (grande fabbrica, grande città), è stato caratterizzato infatti dal fenomeno dell’economia diffusa e della campagna urbanizzata, tipico della “Terza Italia” delle PMI. La rapida crescita economica che, a partire dalla fine degli anni Settanta, ha portato ai fenomeni della campagna industrializzata e urbanizzata, giunta ormai a un livello di saturazione e di esaurimento delle risorse del territorio, ha fatto emergere un modello di sviluppo urbano di tipo policentrico, privo di un centro regolatore. Un modello che è stato innestato sulla sostanziale frattura fra la città, Venezia “la dominante”, e la campagna, che ha da sempre caratterizzato il Veneto “bianco”, con gli altri sei capoluoghi di provincia alla ricerca di un ruolo “centrale” difficilmente riconosciuto dagli altri comuni. E’ mancato insomma un legame tra città e campagna industrializzata, ma anche una regolazione politica provinciale e regionale dello sviluppo del territorio. Affrontare il tema della progettazione di Aree Vaste, in questo contesto, significa quindi ripensare il modello di sviluppo del Veneto e proporre un “modo di regolazione” che sia in grado di garantirne la sostenibilità, tenendo conto delle risorse del territorio: non solo a partire dai sistemi locali di PMI e dai distretti industriali, ma anche dai Comuni, dai governi locali, individuando strumenti amministrativi più adeguati ad operare nella logica delle reti di governance anche multilivello, in grado di far dialogare attori pubblici e privati. I casi delle Unioni di Comuni e delle Città o Aree metropolitane e della pianificazione strategica provinciale e regionale costituiscono, in tal senso, esempi interessanti di policies.Pubblicazioni consigliate
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