Uno dei paradigmi sui quali si fonda l’ordinamento bancario italiano prevede la separatezza fra l’attività bancaria e l’attività industriale. Il Testo Unico bancario, pur ridimensionando buona parte dei precedenti ostacoli istituzionali fra settore bancario e settore industriale, ha regolato la materia mantenendo inalterato il paradigma. Negli ultimi quindici anni i comparti bancario, finanziario e industriale italiani sono stati attraversati da notevoli cambiamenti: le banche, ad esempio, possono allargare la loro attività di credito mobiliare fino alla detenzione di partecipazioni industriali dirette, affiancando così quelle indirette, detenute per il tramite di società finanziarie. In sostanza, si può dire che si è andata configurando una banca universale organizzata quale gruppo: imprese di credito, imprese che esercitano attività ad esse strumentali ed imprese tout court. L’evoluzione delle convenienze economico-finanziarie delle banche e dell’ordinamento, oltre che recenti vicende relative ai legami fra grandi imprese e grandi banche hanno riacceso il dibattito intorno a difficili questioni (la vigilanza sulle banche e sulle società quotate, la tutela dei risparmiatori, ecc.). Questo lavoro prende in esame la tematica del rapporto tra settore bancario e settore industriale, considerando come punto di partenza il paradigma della separatezza tra Banca e Industria, per comprendere se esso trovi effettivo riscontro nella realtà bancaria nazionale. La ricerca si compone di cinque parti, ma i primi due capitoli hanno un impianto prevalentemente teorico, mentre gli ultimi tre analizzano empiricamente lo scenario bancario italiano mediante le informazioni di pubblico dominio. Dopo aver illustrato il paradigma della separatezza all’interno del modello economico neoclassico (Cap. 1) si affronta l’evoluzione pratica del problema, attraverso una ricostruzione storica della formazione del sistema bancario italiano (Cap. 2), dall’Unità d’Italia fino alla promulgazione del Testo Unico bancario. Successivamente, nella prima delle sezioni empiriche (Cap. 3), si mette a confronto la situazione di una parte del sistema bancario italiano con uno dei presidi a salvaguardia del paradigma della separatezza: la partecipazione al capitale delle banche. Attraverso il confronto tra le norme e le informazioni raccolte per un insieme costituito dalle maggiori banche italiane quotate, in un intervallo temporale definito, si individueranno le problematiche di governance delle banche e dei loro assetti proprietari. L’analisi empirica procede poi trattando dei rapporti di finanziamento che vengono a instaurarsi tra le banche e le altre imprese ove non vi sono interessenze (Cap. 4). In particolare, viene posta l’attenzione sugli assetti patrimoniali di un insieme di banche selezionato, con particolare riguardo al free capital. Infine si esamineranno (Cap. 5) i rapporti tra le banche e le imprese quando le banche detengono partecipazioni industriali: l’esame si concentra sulla verifica del rispetto formale e sostanziale delle norme, evidenziando le problematiche che ne derivano.

Il capitale finanziario e il rapporto tra banca e industria

BALDAN, CINZIA
2006

Abstract

Uno dei paradigmi sui quali si fonda l’ordinamento bancario italiano prevede la separatezza fra l’attività bancaria e l’attività industriale. Il Testo Unico bancario, pur ridimensionando buona parte dei precedenti ostacoli istituzionali fra settore bancario e settore industriale, ha regolato la materia mantenendo inalterato il paradigma. Negli ultimi quindici anni i comparti bancario, finanziario e industriale italiani sono stati attraversati da notevoli cambiamenti: le banche, ad esempio, possono allargare la loro attività di credito mobiliare fino alla detenzione di partecipazioni industriali dirette, affiancando così quelle indirette, detenute per il tramite di società finanziarie. In sostanza, si può dire che si è andata configurando una banca universale organizzata quale gruppo: imprese di credito, imprese che esercitano attività ad esse strumentali ed imprese tout court. L’evoluzione delle convenienze economico-finanziarie delle banche e dell’ordinamento, oltre che recenti vicende relative ai legami fra grandi imprese e grandi banche hanno riacceso il dibattito intorno a difficili questioni (la vigilanza sulle banche e sulle società quotate, la tutela dei risparmiatori, ecc.). Questo lavoro prende in esame la tematica del rapporto tra settore bancario e settore industriale, considerando come punto di partenza il paradigma della separatezza tra Banca e Industria, per comprendere se esso trovi effettivo riscontro nella realtà bancaria nazionale. La ricerca si compone di cinque parti, ma i primi due capitoli hanno un impianto prevalentemente teorico, mentre gli ultimi tre analizzano empiricamente lo scenario bancario italiano mediante le informazioni di pubblico dominio. Dopo aver illustrato il paradigma della separatezza all’interno del modello economico neoclassico (Cap. 1) si affronta l’evoluzione pratica del problema, attraverso una ricostruzione storica della formazione del sistema bancario italiano (Cap. 2), dall’Unità d’Italia fino alla promulgazione del Testo Unico bancario. Successivamente, nella prima delle sezioni empiriche (Cap. 3), si mette a confronto la situazione di una parte del sistema bancario italiano con uno dei presidi a salvaguardia del paradigma della separatezza: la partecipazione al capitale delle banche. Attraverso il confronto tra le norme e le informazioni raccolte per un insieme costituito dalle maggiori banche italiane quotate, in un intervallo temporale definito, si individueranno le problematiche di governance delle banche e dei loro assetti proprietari. L’analisi empirica procede poi trattando dei rapporti di finanziamento che vengono a instaurarsi tra le banche e le altre imprese ove non vi sono interessenze (Cap. 4). In particolare, viene posta l’attenzione sugli assetti patrimoniali di un insieme di banche selezionato, con particolare riguardo al free capital. Infine si esamineranno (Cap. 5) i rapporti tra le banche e le imprese quando le banche detengono partecipazioni industriali: l’esame si concentra sulla verifica del rispetto formale e sostanziale delle norme, evidenziando le problematiche che ne derivano.
2006
9788834863510
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/1558500
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact