Il contributo affronta una delle tematiche al centro dell’attenzione della scienza penalistica italiana, ovvero l’abolitio criminis e le problematiche connesse alla modifica della fattispecie. L’autore introduce gli aspetti problematici in tema di diritto intertemporale, evidenziando le difficoltà ermeneutiche derivanti dagli interventi legislativi in materia penale. Entrando nel vivo del tema, l’opera individua gli incerti confini fra abolitio criminis e modifica della fattispecie, partendo dallo stato attuale della questione. L’oggetto dell’indagine analizza le c.d. modifiche immediate e mediate della fattispecie e si sofferma sulla complessità del quadro dottrinale. L’autore offre un dettagliato approfondimento del criterio della valutazione in concreto, presentando un attento esame dei rilievi critici che hanno indotto la prevalente dottrina ad abbandonare tale criterio. L’analisi offerta dall’opera continua con lo studio della teoria della persistenza dell’illecito e del criterio della “continuità del tipo di illecito”, soffermandosi anche sulle principali obiezioni mosse in dottrina. Non mancano, inoltre, attente riflessioni in merito alla teoria della piena continenza e al criterio dei rapporti strutturali nell’elaborazione del Padovani, sino ad arrivare allo studio del più recente dibattito dottrinale in Italia, e quindi alla discussa conciliabilità del criterio basato sul confronto strutturale tra fattispecie con un approccio di tipo valutativo. La monografia entra poi nel vivo della questione trattando l’evoluzione del quadro giurisprudenziale, dal criterio della continuità del tipo di illecito al parametro dei rapporti strutturali. Il lavoro analizza i principali casi di successione normativa e i connessi problemi di diritto intertemporale: si pensi alla riforma dei reati contro la pubblica amministrazione e alla riforma dei reati tributari. L’opera presenta anche un’attenta disamina delle principali pronunce giurisprudenziali in materia: all’analisi della pronuncia delle Sezioni Unite in tema di omessa dichiarazione dei redditi seguono delle attente considerazioni dell’autore in tema di successione di leggi nella materia penale-tributaria e al discusso ingresso nella giurisprudenza della Suprema Corte del criterio dei “rapporti strutturali” integrato dal parametro dell’oggettività giuridica. L’autore presenta, poi, le posizioni giurisprudenziali in merito alla nuova formulazione del delitto di bancarotta societaria e offre un puntuale riepilogo della decisione delle Sezioni Unite chiamate a dirimere il conflitto interpretativo emerso. Lo studio della pronuncia a Sezioni Unite del 26 marzo 2003 che giunge ad adottare un criterio strutturale “puro”, rappresenta un passaggio fondamentale per una compiuta elaborazione dei principi di diritto che regolano la successione delle leggi penali. L’ultima parte dell’opera analizza il criterio dei “rapporti strutturali” e gli aspetti problematici in tema di abolizione parziale. L’autore, trae spunto dalle principali problematiche emerse nel corso dell’indagine ed espone attente considerazioni in ordine alla intrinseca inidoneità del criterio della “continuità del tipo di illecito” a fornire strumenti ermeneutici sicuri in tema di successione di leggi penali. Lo studio procede con l’analisi della discussa conciliabilità della teoria strutturale con approcci valutativi che facciano riferimento ai beni giuridici tutelati in giurisprudenza. Utile a comprendere la problematica è anche l’attento confronto strutturale fra fattispecie e giudizi di valore, in cui l’autore presenta le ragioni che depongono a favore dell’accoglimento di un criterio strutturale puro. L’opera si conclude con l’analisi degli aspetti problematici in tema di abolizione parziale della fattispecie, prestando particolare attenzione al discusso rapporto derivante dall’introduzione di una norma speciale rispetto a quella abrogata. In conclusione, la monografia chiarisce come le problematiche connesse alla successione di leggi penali del tempo siano ancora di grande attualità, soprattutto quale conseguenza della difficile situazione normativa che regola il nostro Paese.
Abolitio criminis e modifica della fattispecie
AMBROSETTI, ENRICO MARIO
2004
Abstract
Il contributo affronta una delle tematiche al centro dell’attenzione della scienza penalistica italiana, ovvero l’abolitio criminis e le problematiche connesse alla modifica della fattispecie. L’autore introduce gli aspetti problematici in tema di diritto intertemporale, evidenziando le difficoltà ermeneutiche derivanti dagli interventi legislativi in materia penale. Entrando nel vivo del tema, l’opera individua gli incerti confini fra abolitio criminis e modifica della fattispecie, partendo dallo stato attuale della questione. L’oggetto dell’indagine analizza le c.d. modifiche immediate e mediate della fattispecie e si sofferma sulla complessità del quadro dottrinale. L’autore offre un dettagliato approfondimento del criterio della valutazione in concreto, presentando un attento esame dei rilievi critici che hanno indotto la prevalente dottrina ad abbandonare tale criterio. L’analisi offerta dall’opera continua con lo studio della teoria della persistenza dell’illecito e del criterio della “continuità del tipo di illecito”, soffermandosi anche sulle principali obiezioni mosse in dottrina. Non mancano, inoltre, attente riflessioni in merito alla teoria della piena continenza e al criterio dei rapporti strutturali nell’elaborazione del Padovani, sino ad arrivare allo studio del più recente dibattito dottrinale in Italia, e quindi alla discussa conciliabilità del criterio basato sul confronto strutturale tra fattispecie con un approccio di tipo valutativo. La monografia entra poi nel vivo della questione trattando l’evoluzione del quadro giurisprudenziale, dal criterio della continuità del tipo di illecito al parametro dei rapporti strutturali. Il lavoro analizza i principali casi di successione normativa e i connessi problemi di diritto intertemporale: si pensi alla riforma dei reati contro la pubblica amministrazione e alla riforma dei reati tributari. L’opera presenta anche un’attenta disamina delle principali pronunce giurisprudenziali in materia: all’analisi della pronuncia delle Sezioni Unite in tema di omessa dichiarazione dei redditi seguono delle attente considerazioni dell’autore in tema di successione di leggi nella materia penale-tributaria e al discusso ingresso nella giurisprudenza della Suprema Corte del criterio dei “rapporti strutturali” integrato dal parametro dell’oggettività giuridica. L’autore presenta, poi, le posizioni giurisprudenziali in merito alla nuova formulazione del delitto di bancarotta societaria e offre un puntuale riepilogo della decisione delle Sezioni Unite chiamate a dirimere il conflitto interpretativo emerso. Lo studio della pronuncia a Sezioni Unite del 26 marzo 2003 che giunge ad adottare un criterio strutturale “puro”, rappresenta un passaggio fondamentale per una compiuta elaborazione dei principi di diritto che regolano la successione delle leggi penali. L’ultima parte dell’opera analizza il criterio dei “rapporti strutturali” e gli aspetti problematici in tema di abolizione parziale. L’autore, trae spunto dalle principali problematiche emerse nel corso dell’indagine ed espone attente considerazioni in ordine alla intrinseca inidoneità del criterio della “continuità del tipo di illecito” a fornire strumenti ermeneutici sicuri in tema di successione di leggi penali. Lo studio procede con l’analisi della discussa conciliabilità della teoria strutturale con approcci valutativi che facciano riferimento ai beni giuridici tutelati in giurisprudenza. Utile a comprendere la problematica è anche l’attento confronto strutturale fra fattispecie e giudizi di valore, in cui l’autore presenta le ragioni che depongono a favore dell’accoglimento di un criterio strutturale puro. L’opera si conclude con l’analisi degli aspetti problematici in tema di abolizione parziale della fattispecie, prestando particolare attenzione al discusso rapporto derivante dall’introduzione di una norma speciale rispetto a quella abrogata. In conclusione, la monografia chiarisce come le problematiche connesse alla successione di leggi penali del tempo siano ancora di grande attualità, soprattutto quale conseguenza della difficile situazione normativa che regola il nostro Paese.Pubblicazioni consigliate
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