Il volume ricostruisce sulla base di un ampia documentazione d'archivio italiana e tedesca gli accordi intercorsi dopo la seconda guerra mondiale, nel periodo 1949-1955, fra l'Italia e la Repubblica federale tedesca relativi alla liberazione dei criminali di guerra nazisti processati e condannati in Italia. A coronamento di una fase di riavvicinamento politico fra Roma e Bonn propiziato dagli sviluppi della guerra fredda, nel novembre 1950 fu raggiunto un accordo segreto bilaterale che prevedeva la liberazione di tutti i criminali di guerra tedeschi condannati con sentenza definitiva dai tribunali italiani. Nei mesi successivi, tramite provvedimenti di grazia firmati dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi, furono effettivamente liberati tutti i prigionieri tedeschi in carcere per crimini di guerra, ad eccezione di Herbert Kappler, la cui sentenza non era ancora passata in giudicato, e di Walter Reder, cittadino austriaco, che sarebbe stato condannato all'ergastolo nell'ottobre 1951. La ricerca dimostra come le ragioni della mancata giustizia contro i criminali di guerra tedeschi vadano rintracciate in specifiche scelte politiche piuttosto che in presunte carenze della magistratura militare cui competeva l'azione penale.

Criminali di guerra in libertà . Un accordo segreto tra Italia e Germania federale, 1949-55

FOCARDI, FILIPPO
2008

Abstract

Il volume ricostruisce sulla base di un ampia documentazione d'archivio italiana e tedesca gli accordi intercorsi dopo la seconda guerra mondiale, nel periodo 1949-1955, fra l'Italia e la Repubblica federale tedesca relativi alla liberazione dei criminali di guerra nazisti processati e condannati in Italia. A coronamento di una fase di riavvicinamento politico fra Roma e Bonn propiziato dagli sviluppi della guerra fredda, nel novembre 1950 fu raggiunto un accordo segreto bilaterale che prevedeva la liberazione di tutti i criminali di guerra tedeschi condannati con sentenza definitiva dai tribunali italiani. Nei mesi successivi, tramite provvedimenti di grazia firmati dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi, furono effettivamente liberati tutti i prigionieri tedeschi in carcere per crimini di guerra, ad eccezione di Herbert Kappler, la cui sentenza non era ancora passata in giudicato, e di Walter Reder, cittadino austriaco, che sarebbe stato condannato all'ergastolo nell'ottobre 1951. La ricerca dimostra come le ragioni della mancata giustizia contro i criminali di guerra tedeschi vadano rintracciate in specifiche scelte politiche piuttosto che in presunte carenze della magistratura militare cui competeva l'azione penale.
2008
9788843042838
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